mercoledì 1 febbraio 2012

L'UE rinuncia al petrolio iraniano

I 27 ministri degli Esteri dell'Unione europea, riuniti oggi a Bruxelles, hanno approvato nuove sanzioni contro il programma nucleare portato avanti da Teheran. Si tratta dell'embargo petrolifero, ma sanzioni riguardano anche la banca centrale iraniana. “La pressione delle sanzioni è stata decisa con la finalità di fare in modo che l'Iran prenda sul serio la nostra richiesta di sedersi ad un tavolo delle trattative”, ha dichiarato Catherine Ashton, rappresentante della politica estera Ue. 
Secondo quanto è stato deciso, i governi dell'Unione europea cesseranno di sottoscrivere nuovi contratti con l'Iran dal momento in cui le sanzioni verranno applicate, ossia probabilmente già da questa settimana, ma avranno la possibilità di onorare i contratti già esistenti fino al primo luglio.
Teheran aveva recentemente minacciato di chiudere lo stretto di Hormuz, da cui passa il 20 percento del petrolio mondiale, come rappresaglia se ci fossero state nuove sanzioni. Possibilità che costituirebbe un grave danno per Washington, che ha fatto scortare la portaerei Lincoln all'interno del Golfo.
L'Europa attualmente importa circa il 20 percento del petrolio iraniano. Il nuovo provvedimento Ue mette al centro della discussione l'impatto “delle sanzioni su chi le subisce, ma anche su chi le impone”, ha spiegato ancora la Ashton.
Alla riunione ha preso parte anche il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi. Nel corso del 2010 l'Italia ha acquistato circa il dieci percento del greggio iraniano.
Riguardo ai provvedimenti che colpiranno la banca centrale iraniana non sono disponibili per il momento ulteriori dettagli.

Fonte: EC Planet

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