giovedì 10 dicembre 2009

Gli UFO nella storia e nell'arte


 







Anche se  "l'esplosione" di segnalazioni di U.F.O. (Unidentified Flying Object) si ebbe a partire dall'anno 1947, data del primo caso archiviato riguardante l'avvistamento di dischi volanti da parte del pilota americano Kenneth Arnold, è ormai provato che questi oggetti, qualunque cosa essi siano, sono apparsi fin dall'antichità nei cieli del nostro pianeta.

Peraltro l’avvistamento del 1947 sembra non essere nemmeno il primo della nostra era. Infatti nella primavera del 2000 il Centro Ufologico Italiano (CUN), durante alcune trasmissioni televisive (Finestre sul Tg3 e Speciale TG1) e nel corso di alcune conferenze stampa, ha  presentato numerosi documenti tesi a dimostrare che già nell’Italia fascista un gruppo di esperti era stato segretamente incaricato di studiare il fenomeno “UFO”. I documenti originali mostrati da Roberto Pinotti, presidente del CUN, dimostrerebbero che il primo “PRIMO TEAM UFOLOGICO GOVERNATIVO” della storia fu italiano e venne denominato RS/33. Dell’argomento si sono occupate negli ultimi anni diverse riviste, non solo ufologiche, e altre trasmissioni televisive come “Voyager” di Roberto Giacobbo.  

La commissione iniziò a operare nel 1933, fu voluta da Mussolini, ebbe sede presso l’Università “La Sapienza” di Roma ed a presiederla fu chiamato Guglielmo Marconi.

Secondo quanto ricostruito dal CUN, nel giugno 1933 un oggetto non identificato passò sui  cieli di Milano e si schiantò al suolo probabilmente in un area compresa tra  Varese, Sesto Calende e Vergiate. L'antesignano milanese degli Ufo preoccupò moltissimo l’OVRA (polizia politica del regime) e lo stesso Mussolini. Nel 1933 la Regia Aeronautica e l’aeronautica civile italiana erano tra le prime nel mondo, avendo conquistato numerosi primati e avendo all’attivo diverse trasvolate sull’Atlantico. Un oggetto volante di provenienza sconosciuta che arrivava nel mezzo della pianura padana, vicinissimo alle grandi fabbriche costruttrici di aerei, sembrava un attentato a quella supremazia. Le preoccupazioni nascevano dal fatto che Mussolini non associava le misteriose apparizioni con improbabili visite dallo spazio, ma con possibili incursioni di rivoluzionari aeromobili appartenenti a nazioni ostili. Ai vertici della Regia si era a conoscenza  che in Germania si stavano studiando alcuni rivoluzionari prototipi di velivoli, e fu facile pertanto pensare a qualche prototipo fuori controllo proveniente dalla vicina Germania. L’oggetto caduto, o ciò che ne rimaneva, venne forse nascosto nello stabilimento Siai Marchetti di Vergiate.

Quando fu informato dell’accaduto Mussolini ordinò all’agenzia di stampa Stefani e a tutti gli altri organi d’informazione (compreso l’osservatorio meteo di Brera) di bloccare immediatamente le notizie, pena il deferimento al tribunale per la sicurezza dello Stato, e di far accreditare la versione del fenomeno atmosferico.

 

Ad ogni modo ormai è certo che misteriose apparizioni nel cielo sono avvenute in ogni epoca come testimoniano testi antichissimi e strani oggetti celesti rappresentati in tante opere pittoriche , più o meno famose, che si prestano, certo, a molteplici interpretazioni, ma che, viste con gli occhi di oggi, ricordano straordinariamente certe descrizioni contemporanee di "oggetti volanti non identificati".

 

"...il ventiduesimo giorno del terzo mese d'inverno, alla sesta ora del giorno gli Scribi, gli Archivisti e gli Annalisti della Casa della Vita si accorsero che un cerchio di fuoco ... (lacuna).  Dalla bocca emetteva un soffio pestifero, ma non aveva "testa", il suo corpo misurava una pertica per una pertica ed era silenzioso. Ed i cuori degli Scribi, degli Archivisti tutti furono atterriti e confusi ed essi si gettarono nella polvere col ventre a terra.... (lacuna) essi riferirono allora la cosa al Faraone. Sua Maestà ordinò di… (lacuna) è stato esaminato… (lacuna) ed egli stava meditando su ciò che era accaduto, che era registrato dai papiri della Casa della Vita. Ora, dopo che fu trascorso qualche giorno, ecco che queste cose divennero sempre più numerose nei cieli d'Egitto. Il loro splendore superava quello del sole ed essi andavano e venivano liberamente per i quattro angoli del cielo… (lacuna). Alta e sovrastante nel cielo era la stazione da cui andavano e venivano questi cerchi di fuoco. L'esercito del Faraone la osservò a lungo con lo stesso Re. Ciò accadde dopo cena. Di poi questi cerchi di fuoco salirono più che mai alti nel cielo e si diressero verso il Sud. Pesci ed uccelli caddero allora dal cielo. Grande fenomeno che mai a memoria d'uomo fu in questa terra osservato... (lacuna) ed il Faraone fece portare dell'incenso per rimettersi in pace con la Terra … (lacuna) e quanto accadde il Faraone diede ordine di scriverlo e di conservarlo negli Annali della Casa della Vita, affinché fosse ricordato per sempre dai posteri..."

Questa la traduzione del papiro egizio, noto col nome di "Papiro Tulli", trovato nel 1934 nel negozio di un antiquario, in Egitto, dai fratelli professor Alberto Tulli (allora direttore del Pontificio Museo Egizio Vaticano) e monsignor Augusto Tulli e pubblicato per la prima volta nel 1956 dalla rivista ufologica inglese "Flying Saucers Uncensored" e poi dalla rivista "The Doubt", sempre inglese, e in Italia, nel gennaio 1964, dalla rivista "Clypeus". Il papiro narrava di una serie di avvistamenti di oggetti misteriosi nel cielo. Protagonisti della vicenda il Faraone Thuthmosis III (1504-1450 circa a.C.) e molti suoi sudditi.
Il papiro presentava cancellature anche nel documento originale, in punti nevralgici del testo, cancellature che sembravano volute, quasi a voler evitare che l'episodio fosse comprensibile.  

 

E in una  scena tratta dal  capitolo CX del Libro dei Morti, nella riproduzione del "Papiro di Torino", si possono osservare chiaramente in cielo tre corpi volanti di forma circolare. La descrizione della scena, che rappresenta una barca  con delle offerte, così conclude:” Io approdo al momento (...) sulla Terra, all'epoca stabilita, secondo tutti gli scritti della Terra, da quando la Terra è esistita e secondo quantoordinato da (...) venerabile.”

 

 

Anche la Bibbia  sarebbe una fonte inesauribile di notizie in materia di avvistamenti ufologici. E, in particolare, il “libro di Ezechiele” sarebbe una lunga e dettagliata descrizione di un prolungato contatto con esseri extraterrestri. “Io guardavo, ed ecco un vento tempestoso avanzarsi dal settentrione, una grande nube che splendeva tutt'intorno, un fuoco da cui guizzavano bagliori, e nel centro come lo splendore dell'elettro in mezzo al fuoco.” (Ez.1, 4). “ …Le ruote avevano l’aspetto e la struttura come di topazio e tutt'e quattro avevano forma identica: apparivano, nella loro struttura, come se una ruota fosse in mezzo ad un’altra. (Ez. 1,16)  Così movendosi potevano andare verso quattro direzioni, senza voltarsi nei loro movimenti. (Ez.1,17) La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt'e quattro erano pieni di occhi tutto all'intorno ... » ( Ez. l , 18).

E c'è chi ha notato una curiosa analogia tra quanto descritto nel succitato versetto 1,16 del libro di Ezechiele e na delle invenzioni di Leonardo da Vinci, riportata nel Codice Leicester, già "Codice Hammer", quella che viene considerata un "carroarmato", il cui modello è conservato presso l'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze. E senza dubbio l'ha notata anche Bill Gates, che ha acquistato il famoso Codice; ha infatti utilizzato l'immagine della macchina disegnata da Leonardo per la realizzazione di uno "screen saver", dove la macchina esce dalla pagina del Codice e... comincia a volare.  

Nei testi sacri indiani sono descritti con dovizia di particolari (persino a livello di sistemi costruttivi e di allestimenti interni) dei carri volanti detti “vimana” che possono decollare in verticale e spostarsi a grande velocità, nel cielo, nello spazio, sul mare e sulla terra.

 

E nelle religioni di tutto il mondo le divinità arrivano dal cielo, spesso su "carri fiammeggianti", compiono azioni incomprensibili agli uomini ed infondono sapienza e buoni consigli.

Gli Assiro-Babilonesi adoravano “Oannes”, un dio metà uomo e metà pesce, con il corpo ricoperto di scaglie, che durante il giorno stava tra gli uomini ad insegnare loro l'agricoltura e le altre arti, mentre di notte si ritirava a dormire nel mare. Forse il lontano e deformato ricordo di uno spaziale-civilizzatore che di notte rientrava alla sua “astronave” parcheggiata sott'acqua?

Senofonte (430-355 a.C.) nell’Anabasi fa una classifica degli oggetti volanti avvistati in base alla loro forma; li descrive nelle forme a conchiglia, piatti, a campana, triangolari.

Alessandro Magno (356-323 a.C.) e il suo esercito paragonarono a grandi scudi di argento scintillante quella che potrebbe essere stata un incursione di UFO del 329 a.C., che sorprese l’esercito greco mentre attraversava il fiume Jaxartes, in India.

Cicerone (106- 43 a.C.) nel suo "De Divinatione ", parla di strani fenomeni celesti e in particolare di quando “...il sole splendette nella notte, con grandi rumori nel cielo e il cielo sembrava esplodere e stupefacenti sfere vi apparvero...” .

 

Tito Livio (59 a.C. – 17 d.C.), nella sua "Storia di Roma",  narra di oggetti a forma di scudi circolari che volano nel cielo e sono avvistati sopra molte città dell'Impero; aggiunge anche che il secondo re di Roma, Numa Pompilio, era stato testimone personale della caduta dal cielo di uno di questi "scudi volanti" e che lo avrebbe annoverato tra gli oggetti di culto delle pratiche religiose che stava promovendo.

Nel suo trattato di scienze naturali, Seneca (50 a.C. – 40 d.C.) racconta di inspiegabili "travi luminose" che comparivano all'improvviso nei cieli delle città antiche, spesso rimanevano immobili per giorni, per poi sparire all'improvviso, così come erano arrivate.


Plinio il Vecchio (23 – 79 d.C.) nelle "Historiae Naturales", descrive come “clipei ardentes” (scudi infuocati) certe strane apparizioni celesti.

E la cronaca di identici avvistamenti si trova anche nelle opere di Plutarco (45 – 125 d.C.), Eschilo (525 a. C. – 456 a.C.) e Valerio Massimo (I sec. d. C.).

E cosa si cela dietro la presunta visione dell’imperatore Costantino (le croci in cielo) che, di fatto, cambiò i connotati della storia?   

Giulio Ossequente, vero e proprio precursore dei "cronisti dell'insolito" dei tempi moderni, vissuto nel IV sec. d.C, che raccolse nel "De Prodigiis" tutti gli avvenimenti insoliti, i “ prodigi “, i fatti incredibili e straordinari che a memoria d'uomo si conoscevano in quel tempo, narra di avvistamenti, effettuati sia di giorno che di notte, riguardanti "scudi di fuoco", "torce", "più soli", più lune", "ruote luminose" "navi e armate celesti", "voci e suoni misteriosi", ecc., apparsi su Roma e su altri luoghi.  E una delle illustrazioni del "De Prodigiis"  rappresenta due Soli che sarebbero apparsi su Alba nel 204 a. C.

Nel 1290, un enorme oggetto circolare di colore argenteo sorvolò lentamente l'Abbazia benedettina di Amplefort, in Inghilterra, sotto gli occhi terrorizzati dei monaci che interruppero le loro preghiere, già iniziate nella cappella, per accorrere a vedere il prodigio.

E in un testo stampato a Basilea nell'anno 1557, "Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon" di Corrado Lychostene, sono descritti avvistamenti di oggetti strani che solcavano il cielo nel Medio Evo e nel Rinascimento, tra cui il passaggio nel cielo d'Arabia, nell'anno 1479, di un oggetto definito "trave". Accanto alla notizia è stampato anche il disegno di tale " trave”, che sembra un moderno missile.


Benvenuto Cellini (1500-1571) nella sua autobiografia descrive lo strano fenomeno di cui fu testimone lui stesso assieme a un suo compagno di viaggio. I due stavano ritornando da Roma, a cavallo, verso Firenze, quando giunsero su una collina da cui si vedeva la città. Poterono così vedere una enorme "trave luminosa" stagliarsi nel cielo sopra Firenze.


Gli abitanti di Norimberga, il 14 aprile 1561, furono testimoni di un fenomeno inspiegabile. Nel cielo della città comparvero numerosissimi oggetti cilindrici che rimasero immobili, in alto. Subito dopo, dall'interno degli oggetti cilindrici uscirono moltissimi altri oggetti, a forma di sfera e di disco, che si misero a compiere evoluzioni nel cielo.  


Nel cielo di Basilea, in Svizzera, il 7 agosto 1566, apparvero numerosi oggetti di forma sferica e di colore chiaro e scuro. Gli oggetti si affrontarono in una specie di combattimento aereo, davanti agli abitanti della città che, con lo sguardo rivolto al cielo, osservavano la scena.

Così è nata la clipeologia, un settore dell'ufologia che ricerca segni di eventuali manifestazioni UFO nel passato.  Il termine deriva da "clipeus", lo scudo rotondo dei guerrieri romani, e trova giustificazione nel fatto che gli antichi scrittori latini, come, ad esempio, Plinio il Vecchio e Tito Livio, descrissero come «clipei ardentes» (scudi infuocati) certe strane apparizioni celesti dell'epoca, apparizioni che gli antichi interpretavano come segni divini,  manifestazioni della collera degli dei, che doveva essere in qualche modo placata, e che oggi sono imputati a presunti viaggiatori extraterrestri o, addirittura, ai nostri discendenti che viaggerebbero  nel tempo ritornando in particolare sui luoghi ove sono avvenuti episodi clamorosi o comunque importanti per l’evoluzione storica.

Questo tipo di ricerca è stata introdotta dallo svizzero Erich Von Daeniken ed è stata portata avanti da ricercatori quali Kolosimo, Charrouz, Drake, Kazantsaev, Telarico. L'ala più moderata del movimento si limita a sostenere che i dischi volanti sono comparsi anche nel passato, forse per studiare la nostra evoluzione. Ma c'è chi arriva a sostenere che creature extraterrestri visitarono la Terra agli albori della civiltà umana, forse modificando l'uomo preistorico, o la scimmia, per trasformarlo in un essere intelligente (v. Zacharia Sitchin).

 

Rilevando come molte leggende e mitologie di popoli che hanno vissuto in luoghi diversi e magari in epoche diverse abbiano incredibili somiglianze che farebbero  pensare a radici comuni, a fatti di un remoto passato che poi, tramandati magari oralmente per secoli e secoli, sono stati adattati e modificati pur conservando comunque questa riconoscibilità, questi ricercatori sono arrivati alla conclusione che l'origine comune è nell'incontro con gli extraterrestri che ci avrebbero portato la civiltà.  In altre parole, i misteriosi dei altro non sarebbero che potentissimi extraterrestri a bordo di navi intergalattiche.

 

Altri ricercatori accreditano invece l'esistenza di una civiltà primigenia scomparsa per un cataclisma della quale saremo discendenti o con la quale i nostri antenati sarebbero venuti in contatto.   

 

Quanto all'accennata ipotesi degli UFO, come mezzi costruiti dai futuri abitanti della terra che tornerebbero indietro nel tempo forse per studiare dal vero la storia dell'umanità, si ricollega alla “la teoria dei molti mondi” proposta nel 1957 dal fisico Hugh Everett , per la quale  l'Universo si ramificherebbe in continuazione dando origine a mondi o realtà parallele, ma non coincidenti, in cui lo svolgersi delle cose non segue un'unica direzione. Ci sarebbe un numero infinito di universi paralleli. Il passato in cui si potrebbe viaggiare sarebbe differente da quello in cui si è vissuti e ciò eviterebbe il paradosso per il quale viaggiando nel passato qualcuno potrebbe uccidere i propri genitori prima di nascere e cessare così di esistere.

Ma gli esseri che guidano gli UFO potrebbero provenire da un universo “alternativo” al nostro e non necessariamente il loro passato sarebbe il nostro presente. Non esisterebbe un solo passato e un solo futuro, ma tanti “passati” e tanti “futuri” alternativi, un po' come descritto nel film Ritorno al futuro di Robert Zemetiks. Realtà di poco, oppure completamente diverse dalla nostra.

Si è parlato spesso anche dell'esistenza di luoghi dotati di un particolare campo magnetico che favorirebbe il salto da un universo all'altro, le cosiddette “finestre ufologiche”: zone dove si perdono le tracce degli aerei e delle navi oppure dove avvengono strani avvistamenti (es. il triangolo delle Bermuda). Questi luoghi potrebbero essere corridoi tra la nostra realtà è un'altra dimensione. Mondi differenti che, per ragioni a noi sconosciute, ogni tanto si incontrano (o si scontrano) con il nostro, generando un limbo spazio-temporale.

 

Anche se  "l'esplosione" di segnalazioni di U.F.O. (Unidentified Flying Object) si ebbe a partire dall'anno 1947, data del primo caso archiviato riguardante l'avvistamento di dischi volanti da parte del pilota americano Kenneth Arnold, è ormai provato che questi oggetti, qualunque cosa essi siano, sono apparsi fin dall'antichità nei cieli del nostro pianeta.

Peraltro l’avvistamento del 1947 sembra non essere nemmeno il primo della nostra era. Infatti nella primavera del 2000 il Centro Ufologico Italiano (CUN), durante alcune trasmissioni televisive (Finestre sul Tg3 e Speciale TG1) e nel corso di alcune conferenze stampa, ha  presentato numerosi documenti tesi a dimostrare che già nell’Italia fascista un gruppo di esperti era stato segretamente incaricato di studiare il fenomeno “UFO”. I documenti originali mostrati da Roberto Pinotti, presidente del CUN, dimostrerebbero che il primo “PRIMO TEAM UFOLOGICO GOVERNATIVO” della storia fu italiano e venne denominato RS/33. Dell’argomento si sono occupate negli ultimi anni diverse riviste, non solo ufologiche, e altre trasmissioni televisive come “Voyager” di Roberto Giacobbo.  

La commissione iniziò a operare nel 1933, fu voluta da Mussolini, ebbe sede presso l’Università “La Sapienza” di Roma ed a presiederla fu chiamato Guglielmo Marconi.

Secondo quanto ricostruito dal CUN, nel giugno 1933 un oggetto non identificato passò sui  cieli di Milano e si schiantò al suolo probabilmente in un area compresa tra  Varese, Sesto Calende e Vergiate. L'antesignano milanese degli Ufo preoccupò moltissimo l’OVRA (polizia politica del regime) e lo stesso Mussolini. Nel 1933 la Regia Aeronautica e l’aeronautica civile italiana erano tra le prime nel mondo, avendo conquistato numerosi primati e avendo all’attivo diverse trasvolate sull’Atlantico. Un oggetto volante di provenienza sconosciuta che arrivava nel mezzo della pianura padana, vicinissimo alle grandi fabbriche costruttrici di aerei, sembrava un attentato a quella supremazia. Le preoccupazioni nascevano dal fatto che Mussolini non associava le misteriose apparizioni con improbabili visite dallo spazio, ma con possibili incursioni di rivoluzionari aeromobili appartenenti a nazioni ostili. Ai vertici della Regia si era a conoscenza  che in Germania si stavano studiando alcuni rivoluzionari prototipi di velivoli, e fu facile pertanto pensare a qualche prototipo fuori controllo proveniente dalla vicina Germania. L’oggetto caduto, o ciò che ne rimaneva, venne forse nascosto nello stabilimento Siai Marchetti di Vergiate.

Quando fu informato dell’accaduto Mussolini ordinò all’agenzia di stampa Stefani e a tutti gli altri organi d’informazione (compreso l’osservatorio meteo di Brera) di bloccare immediatamente le notizie, pena il deferimento al tribunale per la sicurezza dello Stato, e di far accreditare la versione del fenomeno atmosferico.

 

Ad ogni modo ormai è certo che misteriose apparizioni nel cielo sono avvenute in ogni epoca come testimoniano testi antichissimi e strani oggetti celesti rappresentati in tante opere pittoriche , più o meno famose, che si prestano, certo, a molteplici interpretazioni, ma che, viste con gli occhi di oggi, ricordano straordinariamente certe descrizioni contemporanee di "oggetti volanti non identificati".

 

"...il ventiduesimo giorno del terzo mese d'inverno, alla sesta ora del giorno gli Scribi, gli Archivisti e gli Annalisti della Casa della Vita si accorsero che un cerchio di fuoco ... (lacuna).  Dalla bocca emetteva un soffio pestifero, ma non aveva "testa", il suo corpo misurava una pertica per una pertica ed era silenzioso. Ed i cuori degli Scribi, degli Archivisti tutti furono atterriti e confusi ed essi si gettarono nella polvere col ventre a terra.... (lacuna) essi riferirono allora la cosa al Faraone. Sua Maestà ordinò di… (lacuna) è stato esaminato… (lacuna) ed egli stava meditando su ciò che era accaduto, che era registrato dai papiri della Casa della Vita. Ora, dopo che fu trascorso qualche giorno, ecco che queste cose divennero sempre più numerose nei cieli d'Egitto. Il loro splendore superava quello del sole ed essi andavano e venivano liberamente per i quattro angoli del cielo… (lacuna). Alta e sovrastante nel cielo era la stazione da cui andavano e venivano questi cerchi di fuoco. L'esercito del Faraone la osservò a lungo con lo stesso Re. Ciò accadde dopo cena. Di poi questi cerchi di fuoco salirono più che mai alti nel cielo e si diressero verso il Sud. Pesci ed uccelli caddero allora dal cielo. Grande fenomeno che mai a memoria d'uomo fu in questa terra osservato... (lacuna) ed il Faraone fece portare dell'incenso per rimettersi in pace con la Terra … (lacuna) e quanto accadde il Faraone diede ordine di scriverlo e di conservarlo negli Annali della Casa della Vita, affinché fosse ricordato per sempre dai posteri..."

Questa la traduzione del papiro egizio, noto col nome di "Papiro Tulli", trovato nel 1934 nel negozio di un antiquario, in Egitto, dai fratelli professor Alberto Tulli (allora direttore del Pontificio Museo Egizio Vaticano) e monsignor Augusto Tulli e pubblicato per la prima volta nel 1956 dalla rivista ufologica inglese "Flying Saucers Uncensored" e poi dalla rivista "The Doubt", sempre inglese, e in Italia, nel gennaio 1964, dalla rivista "Clypeus". Il papiro narrava di una serie di avvistamenti di oggetti misteriosi nel cielo. Protagonisti della vicenda il Faraone Thuthmosis III (1504-1450 circa a.C.) e molti suoi sudditi.
Il papiro presentava cancellature anche nel documento originale, in punti nevralgici del testo, cancellature che sembravano volute, quasi a voler evitare che l'episodio fosse comprensibile.  

 

E in una  scena tratta dal  capitolo CX del Libro dei Morti, nella riproduzione del "Papiro di Torino", si possono osservare chiaramente in cielo tre corpi volanti di forma circolare. La descrizione della scena, che rappresenta una barca  con delle offerte, così conclude:” Io approdo al momento (...) sulla Terra, all'epoca stabilita, secondo tutti gli scritti della Terra, da quando la Terra è esistita e secondo quantoordinato da (...) venerabile.”

 

Anche la Bibbia  sarebbe una fonte inesauribile di notizie in materia di avvistamenti ufologici. E, in particolare, il “libro di Ezechiele” sarebbe una lunga e dettagliata descrizione di un prolungato contatto con esseri extraterrestri. “Io guardavo, ed ecco un vento tempestoso avanzarsi dal settentrione, una grande nube che splendeva tutt'intorno, un fuoco da cui guizzavano bagliori, e nel centro come lo splendore dell'elettro in mezzo al fuoco.” (Ez.1, 4). “ …Le ruote avevano l’aspetto e la struttura come di topazio e tutt'e quattro avevano forma identica: apparivano, nella loro struttura, come se una ruota fosse in mezzo ad un’altra. (Ez. 1,16)  Così movendosi potevano andare verso quattro direzioni, senza voltarsi nei loro movimenti. (Ez.1,17) La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt'e quattro erano pieni di occhi tutto all'intorno ... » ( Ez. l , 18).

E c'è chi ha notato una curiosa analogia tra quanto descritto nel succitato versetto 1,16 del libro di Ezechiele e na delle invenzioni di Leonardo da Vinci, riportata nel Codice Leicester, già "Codice Hammer", quella che viene considerata un "carroarmato", il cui modello è conservato presso l'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze. E senza dubbio l'ha notata anche Bill Gates, che ha acquistato il famoso Codice; ha infatti utilizzato l'immagine della macchina disegnata da Leonardo per la realizzazione di uno "screen saver", dove la macchina esce dalla pagina del Codice e... comincia a volare.  

Nei testi sacri indiani sono descritti con dovizia di particolari (persino a livello di sistemi costruttivi e di allestimenti interni) dei carri volanti detti “vimana” che possono decollare in verticale e spostarsi a grande velocità, nel cielo, nello spazio, sul mare e sulla terra.

 

E nelle religioni di tutto il mondo le divinità arrivano dal cielo, spesso su "carri fiammeggianti", compiono azioni incomprensibili agli uomini ed infondono sapienza e buoni consigli.

Gli Assiro-Babilonesi adoravano “Oannes”, un dio metà uomo e metà pesce, con il corpo ricoperto di scaglie, che durante il giorno stava tra gli uomini ad insegnare loro l'agricoltura e le altre arti, mentre di notte si ritirava a dormire nel mare. Forse il lontano e deformato ricordo di uno spaziale-civilizzatore che di notte rientrava alla sua “astronave” parcheggiata sott'acqua?


Senofonte (430-355 a.C.) nell’Anabasi fa una classifica degli oggetti volanti avvistati in base alla loro forma; li descrive nelle forme a conchiglia, piatti, a campana, triangolari.

Alessandro Magno (356-323 a.C.) e il suo esercito paragonarono a grandi scudi di argento scintillante quella che potrebbe essere stata un incursione di UFO del 329 a.C., che sorprese l’esercito greco mentre attraversava il fiume Jaxartes, in India.

Cicerone (106- 43 a.C.) nel suo "De Divinatione ", parla di strani fenomeni celesti e in particolare di quando “...il sole splendette nella notte, con grandi rumori nel cielo e il cielo sembrava esplodere e stupefacenti sfere vi apparvero...” .

 

Tito Livio (59 a.C. – 17 d.C.), nella sua "Storia di Roma",  narra di oggetti a forma di scudi circolari che volano nel cielo e sono avvistati sopra molte città dell'Impero; aggiunge anche che il secondo re di Roma, Numa Pompilio, era stato testimone personale della caduta dal cielo di uno di questi "scudi volanti" e che lo avrebbe annoverato tra gli oggetti di culto delle pratiche religiose che stava promovendo.

Nel suo trattato di scienze naturali, Seneca (50 a.C. – 40 d.C.) racconta di inspiegabili "travi luminose" che comparivano all'improvviso nei cieli delle città antiche, spesso rimanevano immobili per giorni, per poi sparire all'improvviso, così come erano arrivate.


Plinio il Vecchio (23 – 79 d.C.) nelle "Historiae Naturales", descrive come “clipei ardentes” (scudi infuocati) certe strane apparizioni celesti.

E la cronaca di identici avvistamenti si trova anche nelle opere di Plutarco (45 – 125 d.C.), Eschilo (525 a. C. – 456 a.C.) e Valerio Massimo (I sec. d. C.).

E cosa si cela dietro la presunta visione dell’imperatore Costantino (le croci in cielo) che, di fatto, cambiò i connotati della storia?   

Giulio Ossequente, vero e proprio precursore dei "cronisti dell'insolito" dei tempi moderni, vissuto nel IV sec. d.C, che raccolse nel "De Prodigiis" tutti gli avvenimenti insoliti, i “ prodigi “, i fatti incredibili e straordinari che a memoria d'uomo si conoscevano in quel tempo, narra di avvistamenti, effettuati sia di giorno che di notte, riguardanti "scudi di fuoco", "torce", "più soli", più lune", "ruote luminose" "navi e armate celesti", "voci e suoni misteriosi", ecc., apparsi su Roma e su altri luoghi.  E una delle illustrazioni del "De Prodigiis"  rappresenta due Soli che sarebbero apparsi su Alba nel 204 a. C.

Nel 1290, un enorme oggetto circolare di colore argenteo sorvolò lentamente l'Abbazia benedettina di Amplefort, in Inghilterra, sotto gli occhi terrorizzati dei monaci che interruppero le loro preghiere, già iniziate nella cappella, per accorrere a vedere il prodigio.

E in un testo stampato a Basilea nell'anno 1557, "Prodigiorum ac Ostentorum Chronicon" di Corrado Lychostene, sono descritti avvistamenti di oggetti strani che solcavano il cielo nel Medio Evo e nel Rinascimento, tra cui il passaggio nel cielo d'Arabia, nell'anno 1479, di un oggetto definito "trave". Accanto alla notizia è stampato anche il disegno di tale " trave”, che sembra un moderno missile.


Benvenuto Cellini (1500-1571) nella sua autobiografia descrive lo strano fenomeno di cui fu testimone lui stesso assieme a un suo compagno di viaggio. I due stavano ritornando da Roma, a cavallo, verso Firenze, quando giunsero su una collina da cui si vedeva la città. Poterono così vedere una enorme "trave luminosa" stagliarsi nel cielo sopra Firenze.


Gli abitanti di Norimberga, il 14 aprile 1561, furono testimoni di un fenomeno inspiegabile. Nel cielo della città comparvero numerosissimi oggetti cilindrici che rimasero immobili, in alto. Subito dopo, dall'interno degli oggetti cilindrici uscirono moltissimi altri oggetti, a forma di sfera e di disco, che si misero a compiere evoluzioni nel cielo.  


Nel cielo di Basilea, in Svizzera, il 7 agosto 1566, apparvero numerosi oggetti di forma sferica e di colore chiaro e scuro. Gli oggetti si affrontarono in una specie di combattimento aereo, davanti agli abitanti della città che, con lo sguardo rivolto al cielo, osservavano la scena.
 

Così è nata la clipeologia, un settore dell'ufologia che ricerca segni di eventuali manifestazioni UFO nel passato.  Il termine deriva da "clipeus", lo scudo rotondo dei guerrieri romani, e trova giustificazione nel fatto che gli antichi scrittori latini, come, ad esempio, Plinio il Vecchio e Tito Livio, descrissero come «clipei ardentes» (scudi infuocati) certe strane apparizioni celesti dell'epoca, apparizioni che gli antichi interpretavano come segni divini,  manifestazioni della collera degli dei, che doveva essere in qualche modo placata, e che oggi sono imputati a presunti viaggiatori extraterrestri o, addirittura, ai nostri discendenti che viaggerebbero  nel tempo ritornando in particolare sui luoghi ove sono avvenuti episodi clamorosi o comunque importanti per l’evoluzione storica.

Questo tipo di ricerca è stata introdotta dallo svizzero Erich Von Daeniken ed è stata portata avanti da ricercatori quali Kolosimo, Charrouz, Drake, Kazantsaev, Telarico. L'ala più moderata del movimento si limita a sostenere che i dischi volanti sono comparsi anche nel passato, forse per studiare la nostra evoluzione. Ma c'è chi arriva a sostenere che creature extraterrestri visitarono la Terra agli albori della civiltà umana, forse modificando l'uomo preistorico, o la scimmia, per trasformarlo in un essere intelligente (v. Zacharia Sitchin).

 

Rilevando come molte leggende e mitologie di popoli che hanno vissuto in luoghi diversi e magari in epoche diverse abbiano incredibili somiglianze che farebbero  pensare a radici comuni, a fatti di un remoto passato che poi, tramandati magari oralmente per secoli e secoli, sono stati adattati e modificati pur conservando comunque questa riconoscibilità, questi ricercatori sono arrivati alla conclusione che l'origine comune è nell'incontro con gli extraterrestri che ci avrebbero portato la civiltà.  In altre parole, i misteriosi dei altro non sarebbero che potentissimi extraterrestri a bordo di navi intergalattiche.

 

Altri ricercatori accreditano invece l'esistenza di una civiltà primigenia scomparsa per un cataclisma della quale saremo discendenti o con la quale i nostri antenati sarebbero venuti in contatto.   

 

Quanto all'accennata ipotesi degli UFO, come mezzi costruiti dai futuri abitanti della terra che tornerebbero indietro nel tempo forse per studiare dal vero la storia dell'umanità, si ricollega alla “la teoria dei molti mondi” proposta nel 1957 dal fisico Hugh Everett , per la quale  l'Universo si ramificherebbe in continuazione dando origine a mondi o realtà parallele, ma non coincidenti, in cui lo svolgersi delle cose non segue un'unica direzione. Ci sarebbe un numero infinito di universi paralleli. Il passato in cui si potrebbe viaggiare sarebbe differente da quello in cui si è vissuti e ciò eviterebbe il paradosso per il quale viaggiando nel passato qualcuno potrebbe uccidere i propri genitori prima di nascere e cessare così di esistere.

Ma gli esseri che guidano gli UFO potrebbero provenire da un universo “alternativo” al nostro e non necessariamente il loro passato sarebbe il nostro presente. Non esisterebbe un solo passato e un solo futuro, ma tanti “passati” e tanti “futuri” alternativi, un po' come descritto nel film Ritorno al futuro di Robert Zemetiks. Realtà di poco, oppure completamente diverse dalla nostra.

Si è parlato spesso anche dell'esistenza di luoghi dotati di un particolare campo magnetico che favorirebbe il salto da un universo all'altro, le cosiddette “finestre ufologiche”: zone dove si perdono le tracce degli aerei e delle navi oppure dove avvengono strani avvistamenti (es. il triangolo delle Bermuda). Questi luoghi potrebbero essere corridoi tra la nostra realtà è un'altra dimensione. Mondi differenti che, per ragioni a noi sconosciute, ogni tanto si incontrano (o si scontrano) con il nostro, generando un limbo spazio-temporale.

FONTE: http://xoomer.virgilio.it/mp.vannucchi/gli_ufo_nella_storia_e_nell%27arte.htm

lunedì 30 novembre 2009

IL FALSO ANNUNCIO DEL PRESIDENTE OBAMA








TEOLOGIA DEGLI EXTRATERRESTRI


 


di Enzo Braschi


27 novembre 2009. Una data che avrebbe dovuto lasciare un profondo segno nella storia, visto che il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, avrebbe dovuto comunicare al mondo intero che da almeno cinquant'anni il governo americano sarebbe in contatto con sei razze aliene benevole


Tale opportunità è stata disattesa. Forse si è trattato  semplicemente di una falsa notizia, o altri motivi hanno impedito che una verità tanto agognata da una parte quanto detestata (e pericolosa) dall'altra dovesse essere rivelata.
Cover up e debunking sono strumenti che il potere adopera da sempre per tenerci nell'oscurità. Siamo avvezzi, abituati a questo gioco, non è una cosa nuova. Alla fine, comunque, al di là di ogni dubbio, la verità ama sempre mostrare se stessa a dispetto di quanto tempo sia necessario affinché ciò avvenga. Basta avere pazienza. Nel frattempo proviamo a cercarla noi una possibile verità.
Roswell. 1947. Un velivolo non terrestre precipita nel deserto del New Mexico. No, non si tratta di qualcosa del genere, bensì di un pallone sonda, così afferma il potere.
All'interno dei rottami del "pallone sonda" viene tuttavia trovata una barra di metallo di una lega a noi sconosciuta recante segni incomprensibili. Il nativo americano Standing Elk, custode dell'Altare a Sei Punte dei Popoli delle Stelle, ne interpreta tutti e ventitrè i simboli, la loro bizzarra "calligrafia": Legge Universale della Libera Volontà/Libertà di Spirito dell'Umanità; Stagioni della Terra/Stadi di Crescita degli Umani; Spirito Vivente in Tutte le Creature/Sentiero della Salute e Felicità; Legge dell'Innocenza e della Verità/Responsabilità di Protezione Spirituale; Separazione Umana delle Creature/Eguaglianza Spirituale delle Forme di Vita; Connessione Uomo-Creatore/Scelta dell'Esercizio del Potere o Essenza di un Essere Umano; Legge della Luce, Suono e Vibrazione/Doni Psichico-Spirituali; Legge del Giudizio/Legge del Karma; Legge della Natura/Legge di Protezione attraverso la Direzione; Gioiosa Essenza della Vita/Forza di Guarigione; Legge della Percezione Naturale/Legge della Percezione Spirituale; Leggi Universali delle Relazioni della Famiglia.
Leggi che regolano la vita ovunque, nell'universo, e che non fanno parte, ahimè, del nostro modo di intendere la vita.
Nel corso degli ultimi cinquant'anni tante cose sono cambiate. Che ci si creda o no, sempre più crescenti sono le manifestazioni, quaggiù, di un qualcosa che ha vita cosciente lassù. Fra le tante, anche quella di esseri umani che sono stati in contatto con "altre" culture.   
Figure di autorevoli studiosi, quali ad esempio il Prof. John Mack, o Budd Hopkins, hanno dedicato la loro vita - a rischio delle loro prestigiose carriere - al fine di offrirci uno spicchio di verità. Da tempo sono personalmente in contatto con l'amico Richard Boylan, dottore in Psicologia e responsabile del Progetto Star Kids. In base alla sua esperienza mi preme offrire un sunto delle sue ricerche relativamente al pensiero dei Popoli delle Stelle, pensiero trasmessoci sotto ipnosi profonda da 180 esseri umani contattati dagli extraterrestri.
Personalmente credo di trovarmi di fronte alla verità per il semplice fatto che tali analisi si presentano come l'antitesi della filosofia sulla quale si basa il nostro modo di vivere. Tale assunto può sembrare arbitrario se non semplicistico. La sua incontrovertibile forza, al contrario, sta proprio nel fatto che si tratta di concetti semplici. E poiché ogni forma di pensiero si é sempre dimostrata tanto più rivoluzionaria quanto più disarmante è la sua semplicità, mi pare logico ritenerla la verità.

giovedì 19 novembre 2009

Articolo Silvestri sul Riformista del 6 novembre 2009








2012, mai dire Maya


Apocalisse da 200 milioni di dollari


EMMERICH. Il regista dei distruttivi “Independence Day” e “The


Day After Tomorrow” ci ha ripreso gusto. «È l’ultima volta», giura.


Non crede alla profezia, ma nel film collassano Casa Bianca



e San Pietro. Non La Mecca: «Potevo beccarmi una fatwa».



di Michele Anselmi


Bisogna riconoscere che il titolo migliore l’ha fatto il mensile di cinema Ciak. Dice, con una punta d’ironia che del resto appartiene anche al filmone di Roland Emmerich: “Mai dire Maya”. Perfetto, trattandosi di apocalittica profezia, appunto elaborata dal calendario che fu dell’antica popolazione mesoamericana, secondo la quale il 21 dicembre 2012 finirà il mondo così come noi lo conosciamo. Tutta colpa del tredicesimo ciclo terrestre: terminato il quale, zac!, scatta quello che gli anglosassoni chiamano Global Doomsday Event. S’intende: trattasi di cinema hollywoodiano, del più puro filone catastrofico, un mix di prodigiosi effetti speciali, nozioni pseudo scientifiche e scene di massa, per un budget di circa 200 milioni di dollari. Capirete che, a questi livelli, non si può fare cilecca al box-office. Né tanto meno, farsi fregare dai pirati informatici. Così 2012 esce lo stesso giorno in tutto il pianeta, cioè il 13 novembre, venerdì prossimo. Gigantesca l’operazione di marketing congegnata dalla Columbia, in modo da prendersi tutto il tempo necessario per far fruttare ai botteghini il kolossal del regista tedesco esperto in “end of the world!, prima che, a gennaio, la Fox risponda per le rime con l’atteso Avatar di James Cameron.


A dirla tutta, il cineasta di Indipendence day aveva promesso di smetterla col genere dopo The day after tomorrow, ma il disaster movie tira, il mito di Armageddon s’arricchisce di infinite variazioni e gli ultimi film sul tema, da Cloverfield a Segnali dal futuro, non è che fossero proprio granchè. Quel furbacchione di Emmerich deve aver pensato, anzi l’ha proprio confessato: “Non potevo permettere che il film lo facesse qualcun altro. Farò 2012, ma in maniera così grandiosa da esaurire per sempre la mia voglia di fare film del genere. Non ci ricascherò più”. Vai a sapere se è vero. Per intanto annuncia la svolta: incassato il prevedibile successo planetario di 2012, tornerà nella natia Germania a girare una storia completamente diversa, Anonymous, per far luce sul mistero creativo di Shakespeare ( fu veramente lui a scrivere le opere che gli vengono attribuite?).


Naturalmente è consigliabile non prendere sul serio né 2012, né la conturbante profezia Maya – per alcuni studiosi “un armonica convergenza di idiozia e ignoranza” –  che ha fatto da spunto alla sceneggiatura firmata da Emmerich insime ad Harald Kloser. Del resto è il regista stesso a sorriderci un po’ sopra: “Crederci? Diciamo che oscillo: trovo affascinante sul piano drammaturgico ed emotivo una profezia del genere, ma poi la mia natura scientifica finisce con l’escludere la possibilità che la fine del mondo arrivi così. Certo è che il pianeta sta andando in malora, se non ci diamo una regolata, non fermiamo l’inquinamento, le guerre di religione, la paura che cresce, qualcosa di brutto succederà abbastanza presto”.


Al gore permettendo, ci si augura non del 2012: ma i blockbuster , per divertire allarmando, prediligono date ravvicinate, così da situare il cataclisma in un futuro prossimo venturo, tra oggetti, vestiti, case, panorami familiari. E intanto sui diversi trailer, sempre più impressionanti nel mostrare la devastazione, risuano con toni tonanti, moniti quasi biblici, del tipo “ Ovunque siete, in qualunque cose credete, stiamo per riunirci tutti”.  Oppure:”La scienza l’ha confermato, ma non avremmo mai immaginato”. Brrr!


Chiaro che “2012”, per mantenere le promesse, non si risparmia nulla. E non risparmia nulla: crollano San Pietro e la Casa Bianca, il Cristo di Rio de Janeiro va in briciole,  Manhattan (un classico) è inghiottita dai flutti, Los Angeles sprofonda nelle voragini e i grattacieli s’accartocciano in serie, per non dire della torre Eiffel. Tutto,tranne La Mecca: “Non si sa mai. Puoi far crollare i simboli cristiani, ma quando si tratta dell’Islam basta un niente e ti becchi una fatwa”, s’è giustificato il regista. Del resto, pur ammirando il Papa tedescco, che non ha fatto morire. Emmerich si professa vicino al buddismo, “dove non esiste un dio vero e proprio e la spiritualità si misura con l’esistenza, la pratica di vita”.


E tuttavia un risvolto religioso, che si confronta con la fede, incombe su 2012: l’idea di un nuovo Diluvio Universale (per colpa di un cruciale allineamento di pianeti) che mette i governi, consapevoli da tempo di quanto sta per succedere, nella condizione di scegliere, novelli Noè senza scrupoli, chi salvare e chi no. Pochi e ricchi i privilegiati destinati ad essere evacuati via astronave, e tra questi non c’è di sicuro la famigliola del protagonista John Cusack. Classico eroe per caso, l’attore di Altà infedeltà fa uno scrittore fallito che si mantiene guidando limousine dopo un divorzio che l’ha lasciato a terra. L’inizio della fine del mondo lo sorprende nel parco di Yellostone insieme ai figlioletti e non gli sarà facile recuperare la moglie,in un crescendo di prove tremende, tra tsunami ed eruzioni, nel tentativo di farla franca. Pensare che Woody Harrelson, nei panni del profeta verde Charlie Frost, una sorta di moderna Cassandra, aveva previsto tutto.



 


Business ed effetti collaterali


dell’industria catastrofica



21 12 2012. Scettica la scienza, però c’è chi, come lo studioso Di Veroli, profetizza


gravi danni ai sistemi di comunicazione. Lo psicologo Silvestri, autore


di “2012, Pianeta X”, avverte: «Chi alimenta queste fobie lo fa per soldi».


di Antonello Guerrera


Se fossimo ancora al tempo dei Maya, il 21 dicembre 2012 sarebbe il giorno in cui termina il sesto ciclo del calendario della civiltà mesoamericana (ogni ciclo dura 144mila giorni, ossia circa 400 anni). Ma per alcuni catastrofisti, nonostante la tradizione mesoamericana individuasse nella fine di un ciclo anche l’inizio di una nuova era, in questa data dovrebbe verificarsi un cataclisma. L’ennesima profezia che andrà clamorosamente a vuoto?


L’ipotesi è meno fantascientifica di quanto possa sembrare. Il problema è che nel 2012 sembrano concentrarsi particolari congiunture astronomiche per alcuni catastrofiche. La teoria più gettonata tra web, fantasiosi e alcuni studiosi, seppur smentita dalla maggior parte della scienza internazionale, è più o meno questa: intorno a novembre_dicembre del 2012 si verificherà un particolare allineamento galattico tra sole e pianeti. In queste condizioni, una eventuale tempesta solare che investirà il pianeta sarebbe molto più potente del solito, coinvolgerebbe satelliti e altri apparati elettronici che andrebbero in avaria,creando così serissimi scompensi ai sistemi di comunicazione mondiale. “E per ritornare alla normalità, dovesse accadere una cosa simile, ci vorrebbero anni. Torneremmo a vivere in un’epoca del passato”.


A dichiararlo è Massimiliano Di Veroli, imprenditore e studioso di Kabbalah e scienze esoteriche. Che aggiunge un’altra ipotesi piuttosto inquietante: “La temppesta solare potrebbe innescare l’inversione della polarità terrestre. Un fenomeno che, ovviamente, non avviene dall’oggi al domani. Ma questo potrebbe anche causare una concentrazione di diversi cataclismi naturali e un forte abbassamento della temperatura. Oltre a far scoprire nuove stelle e nuove galassie e intravedere anche il famoso dodicesimo pianeta, il “Pianeta X”, il Nibiru dei sumeri”.


Su questo fantomatico pianeta lo psicologo Stefano Silvestri ha addirittura realizzato il dvd 2012, Pianeta X, Cerchi di Grano. Ciononostante, le sue previsioni sono più scettiche:”Potremmo giungere alla conoscenza di Nibiru anche prima del 2012 se mai esiste, ma non è scritto da nessuna parte che il suo avvicinamento alla Terra possa scatenare i cataclismi postulati negli ultimi anni”. Ma cosa c’entrano i cerchi di grano del suo libro con Nibiru, maya e il 2012? “ I cerchi sono sistemi di comunicazione riconducibili a altre forme di vita dell’universo”, dichiara Silvestri. “ Ma due di queste manifestazioni erano state erroneamente ricollegate ad un possibile ordine dell’universo dopo il dicembre 2012. Pure credenze. Non succederà nulla di catastrofico in quella data, ma certo qualcosa, soprattutto a livello di cambiamenti climatici, potrà cambiare”.


Il problema è che su esoterici e catastrofisti, le multi nazioni hanno capito che possono fare soldi a palate” aggiunge Silvestri. “ Tutte queste fobie sono ingiustificate. Da gennaio 2009 sono già usciti 9 film che trattano più o meno velatamente della fine del mondo, vedi 2012 di Emmerich, ma anche Segnali dal futuro con Nicholas Cage, Avatar, The moon e via dicendo. E’ un’industria che cerca di mettere paura alla gente e marcia su questi argomenti”. Isterismi di massa che certo, in un’epoca ipertecnologica cme quella moderna, stupiscono per il seguito che riescono ancora a generare. Ma non c’è nulla da salvare in questa corsa generalizzata al mistico? “Beh argomenti come questi hanno almeno un lato positivo: Nasa e altre organizzazioni ora spendono molto su come evitare tali cataclismi, senza contare gli investimenti militari di cui noi non sappiamo. E poi, altro che catastrofe. Dopo il 21 dicembre 2012 il mondo sarà migliore di oggi. I germi ci sono già: l’dea di risparmio energetico che sta prendendo piede tra la popolazione dmondiale e l’attenzione per l’ambiente”.


Ma questi annunci di morte e distruzione non rischiano di creare scompensi psicologici tra la gente? “Quello che noto nei casi che ho studiato”, rimarca lo psicoterapeuta Silvestri, “ è che di fronte a queste notizie scioccanti, alcuni soggetti subiscono inizialmente un primo ritiro della realtà, con conseguente crollo delle motivazioni. Se poi si è invischiati in gruppi religiosi fondamentalisti che veicolano queste assurde profezie, alcuni possono anche lasciare famiglia e sposarsi con altri delle stesse credenze. Ma la cosa più assurda è che, nonostante gli annunci apocalittici di questi gruppi si rivelino sempre fasulli, gli adepti no sembrano scemare. Anzi, nel corso degli anni, aumentano”.