Sebbene ci sia molto che ignoriamo rispetto alla coscienza, una cosa la sappiamo per certo: è fatta di energia. Quella
energia include il magnetismo. Anche se potremmo dedicarci
all’esplorazione della natura magnetica della coscienza per altri cento
anni senza però riuscire a risolvere tutti i suoi misteri. Un crescente
corpus di prove oggi indica che il campo magnetico della terra gioca un
ruolo molto importante nel collegarci gli uni agli altri e anche al
pianeta.
A
settembre del 2001 due satelliti ambientali operativi geostazionari
(GOES), che orbitavano intorno alla terra, captarono un aumento del
magnetismo globale che ha cambiato per sempre il modo in cui gli
scienziati concepiscono noi e il mondo. Sia il GOES-8 che il GOES-10
evidenziarono un forte picco di intensità del campo geomagnetico nei
dati che trasmettevano ogni trenta minuti. Sono state la scala di
grandezza dei picchi e la loro tempistica ad attirare per prime
l’attenzione degli scienziati.
Da un’altezza di circa 35.880 chilometri al di sopra dell’equatore, il
GOES-8 ha captato la prima ondata, seguita da una tendenza al rialzo
nelle letture, che superarono di quasi cinquanta unità (nanotesla)
qualunque altro rilevamento precedente riferito allo stesso momento.
Erano le 9.00 del mattino secondo l’Eastern Standard Time, l’ora
standard dell’est, quindici minuti dopo che il primo aereo aveva colpito
il World Trade Center e circa un quarto d’ora prima del secondo
impatto.
La correlazione fra gli eventi e le rilevazioni era inspiegabile — e innegabile. I dati facevano sorgere due domande: esisteva
un reale collegamento fra gli attacchi alle Torri Gemelle e i dati del
satellite? In caso affermativo, qual’era il legame fra i due? È la risposta alla seconda domanda ad avere innescato la ricerca e l’ambiziosa iniziativa che ne sono conseguite.
Alcuni studi svolti in seguito dall’Università di Princeton e
dall’Istituto di HeartMath — una innovativa istituzione senza scopo di
lucro costituitasi nel 1991 per aprire la strada alla ricerca e sviluppo
di tecnologie basare sul cuore – hanno scoperto che la correlazione tra
i rilevamenti dei satelliti GOES e gli eventi dell’11 settembre
rappresenta più di una semplice coincidenza. Grazie alla scoperta che i
satelliti avevano già registrato in passato altri picchi simili a questi
durante eventi di focalizzazione globale, come la morte della
principessa Diana, il fattore che sembrava collegare i rilevamenti era
chiaro: le indicazioni additavano il cuore umano.
In particolare, l’emozione basata sul cuore della popolazione mondiale,
derivante da simili eventi, sembra influenzare i campi magnetici
terrestri. La scoperta è resa così significativa dal fatto che quei
campi sono ora collegati a tutto, dalla stabilità del clima alla pace
fra le nazioni.
Fra le nuove scoperte ce ne sono due che danno nuovo significato a ciò
che i satelliti ci hanno mostrato rispetto all’11 settembre del 2001:
Scoperta 1: è ben documentato che il cuore genera il campo
magnetico più forte del corpo umano, circa cinquemila volte più intenso
di quello del cervello. Quel campo crea una sagoma a forma di
ciambella (toroide) che si estende ben oltre il corpo fisico e che è
stata rilevata a distanze comprese fra 1,5 e 3 metri circa dal cuore
fisico con asse verticale centrato sul cuore.
La sua forma Toroidale, è la forma spesso considerata la più unica e primaria dell’Universo.
I ricercatori hanno dimostrato che il cuore umano genera il campo
energetico più esteso e potente di tutti gli organi del corpo, cervello
compreso. Il campo elettrico come è misurato
dell’elettrocardiogramma (ECG) è all’incirca 60 volte più potente di
quello generato dalle onde cerebrali registrate da un
elettroencefalogramma (EEG). La componente magnetica del campo del
cuore è all’incirca 5000 volte più potente di quella prodotta dal
cervello e può essere misurata a diversi centimetri di distanza dal
corpo tramite uno strumento a Superconduzione di Interferenze Quantiche
(SQUID) basato su magnetometri. Sapendo che questo campo esiste, i
ricercatori di HearthMath si sono chiesti se in questo campo conosciuto
trovasse posto anche un altro tipo di energia non ancora scoperto.
Implicazioni: il campo magnetico del cuore risponde alla qualità
delle emozioni e sentimenti che generiamo nella nostra vita. Proprio
come il legame intuitivo fra i sentimenti e il corpo sembra indicare,
anche le emozioni positive aumentano l’equilibrio ormonale fisico e il
ritmo cardiaco, oltre alla lucidità mentale e alla produttività.
Altrettanto intuitivamente, gli studi dimostrano che le emozioni
negative possono arrivare a influenzare fino a millequattrocento
cambiamenti biochimici nell’organismo, che includono squilibrio
ormonale, frequenza caotica cardiaca, “oscurità” mentale e bassi livelli
di rendimento.
E’ stato anche rilevato che le chiare modalità ritmiche nella
variabilità della cadenza del battito cardiaco sono distintamente
alterate-modificate dall’esperienza di differenti emozioni = emo-azioni =
movimento del sangue).
Questi cambiamenti derivanti dalle emozioni, nelle onde
elettromagnetiche, fanno variare la frequenza del battito, la pressione
sanguigna e quella sonora prodotta dall’attività del ritmo cardiaco,
sono anche percepiti da ogni cellula del corpo ad ulteriore supporto del
ruolo del cuore quale globale e interno segnale di sincronizzazione
fisiologica di ogni organo e sistema con i ritmi del cuore.
Scoperta 2:
determinati strati dell’atmosfera terrestre, oltre alla terra stessa,
generano ciò che oggi viene definita una “sinfonia” di frequenze
(comprese fra 0,01 e 300 hertz), alcune delle quali si sovrappongono
alle stesse frequenze create dal cuore mentre comunica col cervello. È
proprio questo rapporto apparentemente antico e quasi olistico fra il
cuore umano e lo scudo che rende possibile la vita sulla terra ad aver
generato una splendida teoria e il progetto che la sta esplorando. Detto
in parole usate dai ricercatori di HeartMath, il rapporto fra il cuore
umano e il campo magnetico terrestre indica che «una intensa emozione collettiva esercita un impatto misurabile sul campo geomagnetico della Terra».
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Implicazioni: se
possiamo imparare il linguaggio del cuore — lo stesso che lo scudo
protettivo magnetico della terra riconosce e al quale risponde — allora
possiamo partecipare agli effetti che il campo esercita su ogni forma di
vita. I cambiamenti nei campi magnetici a cui accediamo attraverso
il cuore sono stati associati amutamenti che includono l’attività del
cervello e del sistema nervoso, quali la memoria e le prestazioni
atletiche; la capacità delle piante di creare sostanze nutritive vitali;
la mortalità umana imputabile alle cardiopatie; e il numero di casi
conosciuti di depressione e suicidio, per citarne alcuni.
Queste due scoperte hanno spalancato le porte alla riscoperta del rapporto perduto fra noi e la Terra.
Se
una fetta sufficientemente estesa della popolazione terrestre dovesse
focalizzare il campo piu’ potente del corpo umano su una singola
emozione nello stesso momento, avrebbe assolutamente senso che tale
punto focale influisse sulla parte di pianeta che opera in base alla
stessa gamma di frequenze rispetto alle emozioni.
Il rapporto è chiaro: un cambiamento in ciò che proviamo verso noi stessi e il nostro mondo ha il potenziale di influire sul mondo stesso.
Fonte: Terra Real Time
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