mercoledì 14 marzo 2012

Giove il sole e le malattie sulla Terra


La ricerca dimostra che i forti terremoti si verificano a basse frequenze delle macchie solari.
Un campione di terremoti globali superiori a magnitudo 6 per il periodo 1973-2005 (USGS) rispetto al levigato mensile delle figure delle macchie solari (SIDC) mostrano che il 71% dell'energia viene rilasciata durante un terremoto e il 59% degli eventi sismici con una frequenza inferiore alla media attività delle macchie solari.

Nel complesso anche i dati condividono ampiamente l'affermazione che maggiore è la dimensione del terremoto minore è la frequenza media delle macchie solari al momento.
Inoltre i 12 più grandi terremoti negli ultimi cento anni (USGS) si sono verificati a livelli inferiori alla media dei livelli delle macchie solari.

Media di macchie solari contata di 16,99 per i migliori 12 terremoti nel secolo scorso
Media del conteggio delle macchie solari per il periodo è 22,45
Tutto ciò inferisce fortemente una connessione tra le macchie solari e terremoti.
Si è ipotizzato che l'aumento dell'attività solare durante il periodo di massimo ciclico delle macchie solari fosse responsabile di una maggiore potenza geotermica sulla Terra.
Il ritardo dalla causa all'effetto è la ragione dello squilibrio della produzione di energia durante il terremoto di bassa attività delle macchie solari.
I maggiori eventi che si verificano anche a frequenze più basse delle macchie solari ne evidenziano che l'accumulo di energia necessaria prima del rilascio porta ad un ritardo più lungo tra causa ed effetto.

Il supporto per questa speculazione deriva dal Goddard Institute (NASA) in cui la ricerca di Richard Stothers ha scoperto che storiche grandi eruzioni vulcaniche si sono verificate anche a basse frequenze delle macchie solari.
Quindi cosa abbiamo allora? Una nuova teoria di interrelazione tra Sole-Terra o alcune figure distorte.
Forse ha senso studiare le cause del problema ipotizzato, il Sole e le macchie.
La teoria convenzionale vuole che il Sole sia un auto-generatore di dinamo, con le sue macchie solari pulsanti che generano una rotazione differenziale del suo equatore e dei suoi poli.
L'accumulo di energia sulle superfici della nostra stella avvengono in scoppi irregolari di punti su una media di 11.12 anni di distanza, con questo sotto-ciclo anche causando un ciclo di 178 anni di 16 picchi.
Giove orbita intorno al Sole esattamente 15 volte in 178 anni, 178 orbite attorno alla Terra, e questo è proprio il tempo impiegato per i 16 cicli delle macchie solari.
Quindi, un rapporto di 15,16,178.
Un altro pianeta è coinvolto anche in questa sincronicità, Saturno, orbita 6.043 volte in 178 anni.
Prendete l'orbita di Saturno e mappate contro il record di 250 anni delle macchie solari e succede qualcosa di interessante, il record dipendente dai cicli delle macchie solari mostra la posizione di Saturno nella sua orbita le depressioni appaiono chiare quando il pianeta è al tempo stesso vicino e lontano dal sole.
Il grafico sottostante mostra una chiara relazione tra i livelli delle macchie solari e la posizione di Saturno nella sua orbita.
Inoltre, si collega con la posizione relativa di Giove e illustra una parte del meccanismo di temporizzazione per le macchie.
I movimenti dei pianeti generano il battito cardiaco solare e casualmente la nostra produzione verso l'alto di energia geotermica.

Come avviene questo?
A s le orbite di Giove e Saturno passano oltre a causa delle loro inclinazioni relative e vi è una zona di influenza quando le loro energie combinate con l'effetto marea e dei campi magnetici hanno più probabilità di incidere sul Sole e stimolare un picco di macchie solari.
La figura seguente può aiutare a visualizzare questo anche se non è in scala in tutti i sensi.
Ricordate anche che è eliocentrica, il Sole è il centro delle orbite.

Il terzo picco nel grafico è appena prima di Saturno che è in apoapsis.
Può anche riguardare quello che gli astrologi, gli studenti antichi dei movimenti planetari e avvenimenti terrestri, chiamavano trigono, tre punti in un orbita a 120 gradi.
Il terzo picco sembra essere causato dalla differenza di velocità tra i due pianeti quando accelerano e rallentano nelle loro orbite dei pianeti causando e rimanendo in congiunzione più a lungo.
Constatando che i pianeti giganti hanno una forte influenza sull'attività solare,torniamo al punto di partenza con Giove.

Giove influenza il Sole,creando i minimi undecennali questi comportano una diminuzione dell'attività solare e quindi del suo campo magnetico,il che permette ai raggi cosmici galattici a raggiungere il Sistema Solare.
Si veda il grafico sottostante.

Variazione di intensità dei raggi cosmici e mensili attività delle macchie solari dal 1958 secondo la Germania Cosmic Ray Monitor in Kiel (GCRM) e la NOAA National Geophysical Dati Centro (NGDC). Alta attività delle macchie solari è correlata con una bassa intensità dei raggi cosmici,e viceversa.Sembra che in periodi di bassa attività solare i raggi cosmici contribuiscano a rendere più aggressivi virus e batteri.
Le cause sono probabilmente le forze di fondo dei sistemi meteorologici, che Plimer sostiene sono in gran parte a causa dell'influenza delle macchie solari durante i minimi.
Espulsioni di massa coronale sono suscettibili di essere un altro fattore correlato.
Questi periodi di alto bombardamento dei raggi cosmici causano un aumento della concentrazione di ioni positivi nell'atmosfera terrestre.
Fred Soyka sostiene questo fa sì che i batteri diventino altamente virulenti e invasivi.
Se i raggi cosmici rendono durante i minimi undecennali questi microrganismi più aggressivi pare che i picchi di macchie solari le scatenino.
Lo scienziato sovietico A.L. Tchijewsky (1897-1964), professore alla Facoltà di medicina dell’Università di Mosca, che aveva a lungo studiato il problema, raccogliendo dati da 72 paesi fin dal 600 a.C., scoprì un evidente parallelismo tra le epidemie in genere, le guerre, le grandi migrazioni e le rivoluzioni in rapporto al ciclo undecennale del sole. La sua tesi è che tutte le epidemie e i grandi cambiamenti sociali mostrano una periodicità undecennale. Era conosciuta e da molto tempo una periodicità di circa undici anni per la difterite, ma se ne ignorava il motivo. Tchijewsky ne evidenziò il parallelismo col ciclo undecennale del sole. Identica relazione evidenziò lo studioso russo, per la meningite cerebrospinale, che studiò in diversi Paesi e i cicli delle macchie solari, negli anni 1800-1920. Il dott. B. Rudder, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Francoforte, confermò con successive e più estese ricerche le conclusioni di Tchijewsky.
Altri lavori documentarono un rapporto tra il ciclo undecennale solare e l’infezione difterica e il numero dei casi avutisi a Vienna e a Budapest (osservazioni fatte sugli anni: 1885 - 1900 - 1905 - 1910 - 1915 - 1920 - 1925 - 1930 - 1935). (Fonte: H. Berg, Io Symposium international sur les relations entre phénomènes slaires terrestres en chimie-physique et biologie, Presses Académiques Européennes, Bruxelles, 1960, pag. 160).
Nel 1915 Alexander Tchijewsky pubblicava un lavoro dal titolo: "Influenza periodica del Sole sulla biosfera", nel quale dimostrava la relazione tra i fenomeni di perturbazione solare e la vita sulla Terra. Lo scienziato scoprì, pure, una significativa coincidenza con le maggiori epidemie di peste e la periodicità delle macchie solari. Per questo studio risalì fino al VI secolo della nostra Era. Studiò ottanta epidemie di peste, verificatesi tra il VI e il XIX secolo, in Europa, scoprendo che ben 52 di queste, il 65%, si erano scatenate in periodi di massima attività del Sole. La tesi di Tchijewsky è, in sostanza, che le epidemie, similmente al Sole, hanno una periodicità di circa undici anni.
Segue uno specchietto, tra epidemie di colera ed attività solare, riportato nel suo lavoro in lingua russa: "Trattato di climatologia biologica e medica" (1934), al capitolo: "Azione dell’attività solare sulle epidemie" (pagg. 1034-1041):

ATTIVITA’ SOLARE EPIDEMIE DI COLERA

MASSIMA MINIMA INIZIO MASSIMO FINE

1816 1823 1816 1817 1823

1830 1833 1827 1829-31 1833

1837 1837

1848 1856 1844 1848 1857

1860 1867 1863 1863-66 1875

1870 1878 1870-72

1883 1889 1883 1883-86 1889

1894 1900 1890 1892-94

Il mondo accademico si espresse molto positivamente sul lavoro dell’instancabile ricercatore. A tal proposito Lev Brovov scrisse che la: "commissione, presieduta dal prof. B. M. Kedrov, concluse che numerosi lavori e idee di Tchijewsky erano di un valore scientifico notevole".
Altri studiosi continuarono le ricerche di Tchijewsky ottenendo sempre risultati che dimostravano una effettiva influenza solare sulla vita della Terra. Per più di 20 anni il biologo giapponese Maki Takata (1951) lavorò sul test che serviva a misurare l’albumina del siero sanguigno. Il test denominato Reazione di Takata, consente il calcolo dell’Indice di flocculazione dell’albumina nel sangue. L’indice è piuttosto costante nei soggetti maschili sani, nella femmina, invece, è influenzato dalle mestruazioni.
L’Indice di flocculazione, in alcuni periodi, varia improvvisamente. Lo scienziato giapponese scoprì che queste improvvise impennate dell’indice avvenivano parallelamente su scala mondiale poiché si verificavano in più persone, pure, lontanissime tra loro. Takata pensò che il fenomeno avesse una relazione con l’attività solare. In una serie di lavori studiò e descrisse il fenomeno constatando, tra l’altro, che: "l’indice aumenta ogni qual volta che l’attività solare è massima o quando le eruzioni o le macchie appaiono al centro del disco solare...".
Il sangue è, pure, influenzato dai venti solari. Schulz aveva osservato che "la configurazione del sangue delle persone sane è sottoposta a continue modificazioni che dipendono... anche dalla variabilità delle radiazioni solari...". Indubbiamente quello che appare fin troppo chiaro, è che il Sole con le eruzioni è in stretta relazione con le epidemie più gravi quali il colera, la difterite, il tifo, ecc. Anche la malattia influenzale è più virulenta in anni di massima perturbazione solare. Nel 1918-19 l’influenza detta Spagnola, provocò quasi 400.000 morti.
Il 1957, pure, anno di massima attività solare, vede alla ribalta l’Asiatica, che causò, solo in Italia 10.000 morti in eccesso, cioè in più rispetto alla media. L’Hong-Kong nel 1969-70 ne causò 20.000. Negli anni 1989-90 è stata la volta della Cinese, che, oltre a provocare una vera e propria ecatombe in Inghilterra, stese a letto non meno di 2 milioni di italiani ed in America milioni di persone.
"<> dicono due scienziati inglesi". Così titolava un articolo su "la Repubblica" di venerdì 26 gennaio 1990. Nel pezzo si riproponeva quanto pubblicato dal prestigioso settimanale di scienza "Nature". L’articolo precisava: "Secondo Fred Hoyle e Chandra Wickramasinghe il fatto che le ultime cinque epidemie d’influenza più gravi, compresa l’attuale, siano avvenute ogni undici anni, quando maggiore è stata l’attività del sole, non è una semplice coincidenza.
Riassumendo quindi si deduce che
1:Giove crea i minimi undecennali solari.
2:Durante questi i raggi cosmici creano un'aumento degli ionipositivi sulla Terra rendendo le influenze e le epidemie più virulente.
3:I picchi delle Macchie Solari seguenti i minimi undecennali hanno l'effetto di causarne un'aumento in quanto questo può essere correlato con un maggior riscaldamento del clima,maggior umidità durante l'inverno ecc.
Questo mi porta a concludere che durante la Piccola Era Glaciale il sole fu si molto più debole dal 1300 fino al 1850,ma i minimi undecennali non cessarono di esistere.
Unendo un sole più debole e una maggior affluenza di raggi cosmici,durante i minimi undecennali della Piccola Era Glaciale i raggi cosmici incrementarono la quantità di ioni positivi nell'atmosfera,questo rese le epidemie più virulente,e in seguito i massimi solari,a loro volta deboli,e quindi che non ostruivano in maniera significativa la quantità di raggi cosmici in arrivo nel sistema solare che a loro volta ionizzavano la loro atmosfera,diede origine alle epidemie mortali del periodo quali la Peste Nera,la Febbre Eruttiva ecc.

Fonte: Ex Pianeta di Dio

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