Visti gli eventi sismici devastanti avvenuti in questi giorni nelle nostre zone, mi sono domandata se in un qualche modo, qualche fenomeno astronomico può provocare, o comunque favorire, il verificarsi di un terremoto.
Non
mi voglio di certo soffermare sulle numerose profezie apocalittiche
(guarda caso siamo nel 2012!), tra cui vi cito solo quella di
Nostradamus: "Giorno
20 del Toro la terra tremerà così forte, che l'aria, terra e il cielo
si oscureranno e i serpenti infedeli verranno sopraffatti da Dio…",
o sul cerchio di grano rinvenuto il 9 agosto 2005 a Oxfordshire che
sembra mostrare un presagio apocalittico in coincidenza con un eclissi
anulare, voci infondate che naturalmente non si basano assolutamente su
prove scientifiche (poi ognuno è libero di crederci o meno).
![]() | Cerchio nel grano rinvenuto a Oxfordshire il 9-11-05. Mostra il cielo del 20-05-12. |
E' possibile scientificamente prevedere un terremoto o capire quali sono i fattori che lo scatenano?
Già il ben noto Bendandi faceva
previsioni sui terremoti basandosi sui moto dei pianeti, sostenendo che
quando i pianeti (in particolare i giganti gassosi) si allineano con la
Luna e la Terra l'influenza del campo magnetico di questi influenza la
Luna la quale a sua volta influenza la Terra.
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Le sue teorie sono logicamente state criticate dalla scienza ma non del tutto escluse:
sappiamo
perfettamente che la Luna agisce sulla terra con la forza mareale
(l'attrazione gravitazionale del nostro satellite sommato a quella del
Sole attira le acque e i fluidi del nostro pianeta).
Non
possiamo quindi escludere che l'interferenza di altri pianeti, in
particolari allineamenti rispetto a Luna e Terra, influiscano
maggiormente sulla "struttura del nostro pianeta" che, come sappiamo
benissimo, è formato da "zattere" (le zolle tettoniche) che galleggiano
su un mantello praticamente fluido e quando queste si scontrano o si
muovono creano i terremoti e i vulcani.
Non
intendo quindi dire che i terremoti sono "innescati" dallo spazio, ma
credo sia possibile che in concomitanza con allineamenti astronomici le
zolle del nostro pianeta siano più soggette a questi movimenti perché il
mantello fluido viene sottoposto a maggiori energie.
Due
anni fa, uno studio scientifico sui terremoti ha portato alla luce una
forte correlazione tra gli sciamo sismici misurati sulla faglia di
Sant'Andrea e la posizione della Luna rispetto al Sole.
Nel
passato i nostri antenati (basta domandare anche ai nostri nonni e ci
diranno che è vero) vedevano i fenomeni celesti quali eclissi, passaggi
di comete, ecc…) come presagi di sfortuna associati a disastri come
grandi eruzioni vulcaniche e terremoti.
Viene
da pensare che sia una "storiella" tramandata, come quella che stimava
la fine del mondo nel 2000 (e a mio parere anche quella che la stima nel
2012) ma se facciamo due calcoli a ritroso nel tempo impariamo che un
fondamento di verità c'è.
![]() | Arazzo di Bayeux. Il passaggio della cometa di Halley nel 1066. La cometa annuncia la morte di Harold II d'Inghilterra nella Battaglia di Hastings, avvenuta poco dopo la sua apparizione. |
Ma torniamo al terremoto del 20 maggio,
non tutti forse sanno che proprio quel giorno si è verificato un evento
astronomico particolare, ovvero l'allineamento Terra, Luna, Pleiadi e
un eclissi parziale Sole (non visibile nelle nostre zone ma osservabile
dagli Stati Uniti, dalle le regioni del Pacifico settentrionale e
dall’Asia)
Può esserci una correlazione con il forte terremoto dell'Emilia o è solo una coincidenza?
Per
capire questo bisogna indagare su quello che è successo in passato, ci
sono state molte altre coincidenze di questo tipo, ecco qui quello che
ho trovato online fonte:http://www.segnidalcielo.it/2012/05/20-maggio-2012-eclisse-solare-e-allineamento-planetario-annunciano-il-ritorno-di-kukulkan/):
11 luglio 2010:
eclissi totale di Sole completamente visibile lungo uno stretto
corridoio che attraversa l’emisfero sud del pianeta. La durata fu di 5
minuti e 20 secondi e l’evento fu ben visibile dalla Polinesia,
dall’Isola di Cook e dall’Isola di Pasqua. Il cono d’ombra raggiunse
anche l’Argentina e la Patagonia. Si concluse al tramonto, sulla punta
meridionale di argentina, Cile e sud America.
Il 18 luglio, a Papua Nuova Guinea, ci furono due terremoti di magnitudo 6,9 e 7,3.
Il 23 luglio 2010 ci furono tre terremoti di magnitudo superiore a 7 gradi della scala Richter nelle Filippine, Isola di Mindanao.
Il 24 luglio, allo stesso epicentro, il sisma fu di magnitudo 6,5.
Il 25 luglio, stessa zona, un sisma di magnitudo minore.
22 luglio 2009:
eclissi totale di Sole completamente visibile da Pechino. Conosciuta
come la più lunga del millennio – la durata fu di 6 minuti e 39 secondi –
pose nel cono d’ombra una buona parte della Cina e il Pacifico.
Il 15 luglio,
un terremoto di magnitudo 7,8 aveva colpito la Nuova Zelanda.
L’epicentro fu localizzato in mare, ad una profondità di 33 chilometri, e
fu dato l’allarme per un’onda anomala; allarme poi rientrato poiché la
stessa era alta “solo” 20 metri.
Nello
stesso giorno vi furono altri due sismi, rispettivamente di 6,1 e di
6,5 della scala Richter. Nel frattempo, le notizie sull’allerta per un
possibile terremoto/tsunami circolavano in rete proprio distribuite
dalla NASA, che spiegava il fenomeno in questo modo: “la teoria del
terremoto legata all’eclissi è così enunciabile: quando le forze
gravitazionali del Sole e della Luna esercitano la loro influenza
congiunta su una placca che non ha subìto terremoti recenti, tale
influenza è determinante nel causare lo “strappo della cucitura” e
quindi un terremoto importante”. Le popolazioni venivano così invitate a
stare lontane dalle spiagge per tutto il mese di luglio.
1 agosto 2008:
eclissi totale di Sole. Visibile completamente dalla Siberia, della
durata di 2 minuti e 27 secondi. Il cono d’ombra interessava anche
Canada, Mongolia, Cina e i ghiacciai dell’artico.
Lo stesso giorno un terremoto di magnitudo 6,1 della scala Richter colpì il Sichuan, la regione sudoccidentale della Cina.
Proprio lì, già il 12 maggio erano morte 70 mila persone a causa di un violento sisma di magnitudo 7,8 della Scala Richter.
29 marzo 2006:
eclissi totale di Sole visibile in tutto il Mediterraneo. Il sentiero
dell’eclissi si svolse attraverso Ghana, Togo, Benin, Nigeria, Niger,
Ciad, Libia ed Egitto. Visibilità massima si ebbe in Libia. La durata
totale del fenomeno fu di 4 minuti e 7 secondi.
Il 31 marzo,
un violento terremoto causò in Iran decine di vittime e oltre 1200
feriti. Le scosse, di magnitudo compresa tra i 4,7 e 6 gradi della scala
Richter, distrussero 330 villaggi.
Il 25 dello stesso mese si era verificato un sisma di magnitudo più bassa in una zona poco distante, causando una sola vittima.
23 novembre 2003: eclissi
totale di Sole. Durò solo 1 minuto e 57 secondi. Fu totalmente visibile
dall’Antartico, ma il cono d’ombra incluse anche l’Australia, la Nuova
Zelanda e la punta meridionale del Sud America.
Il 17 novembre 2003 l’Alaska era stata colpita da un terremoto di magnitudo 7,8 della scala Richter.
Il 18 novembre 2003
c’era stato un terremoto di magnitudo 7,3 nel Giappone e nelle Isole
Aleutine, che aveva fatto innalzare il livello delle maree.
Sempre il 18 novembre 2003 un terremoto di magnitudo 7,8 nel Pacifico del nord aveva provocato un piccolo tsunami, senza arrecare alcun danno.
4 dicembre 2002:
eclissi totale di Sole. La durata fu di appena 2 minuti e 4 secondi.
L’eclissi totale fu visibile in uno stretto corridoio attraverso
l’emisfero meridionale, ma il cono d’ombra iniziò nel Sud Atlantico,
attraversando il sud dell’Oceano Indiano e l’Africa australe, terminando
al tramonto nel sud Australia. Un’eclissi parziale si vide nel centro e
nel sud Africa, includendo parti di Indonesia, l’Australia e
l’Antartide orientale.
Il 3 novembre 2002 era
stato registrato un terremoto di magnitudo 7,9 nella zona centrale
dell’Alaska, in una zona relativamente disabitata e non furono segnalate
vittime.
Il più grande terremoto registrato in Alaska era stato di magnitudo 9,2 nella zona di Prince William Sound, il 28 marzo 1964.
Nello
stesso anno ci furono due eclissi di sole parziali: la prima il il 10
giugno 1964, con un cono d’ombra visibile in Antartico; la seconda il 4
dicembre 1964 con cono d’ombra visibile nell’Artico.
21 giugno 2001:
eclissi totale di Sole. La durata fu di 4 minuti e 57 secondi.
Completamente visibile dall’Atlantico, dal sud Africa e dal Madagascar.
Il cono d’ombra includeva il sud dell’Oceano Atlantico, il sud America e
l’Africa.
Il 23 giugno 2001 nel
sud del Perù un terremoto di magnitudo 8,4 provocò la morte di 240
persone, delle quali 26 uccise dallo tsunami successivo al sisma e circa
2.700 feriti.
“Solo”
il 14 novembre 2001 si registrò un terremoto in Tibet, con magnitudo di
7,8, senza alcuna vittima poiché la regione era quasi completamente
disabitata.
11 agosto 1999:
eclissi totale di Sole, della durata di 2 minuti e 23 secondi, fu
l’unica visibile anche dall’Europa da circa 38 anni. L’ultimo fenomeno
simile era stato visibile dal centro Italia solo nelle prime ore della
mattinata del 15 febbraio 1961. È interessante notare come in questa
occasione, citata anche dai Maya come una data epocale, gli effetti per
il pianeta furono devastanti nei giorni immediatamente precedenti e in
quelli successivi all’eclissi. Sembra quasi che l’avvenimento abbia
innescato una sorta di sconvolgimento geologico in tutto il pianeta:
Il 7 agosto una
scossa di 5,7 gradi Richter colpì il Peloponneso, senza vittime.
L’epicentro, individuato a 95 miglia a sud-ovest di Patrasso, era
collocato ad una profondità di 30 km sotto il mare.
Il 17 agosto un terremoto di magnitudo 7,8 Richter sconvolse la Turchia, mietendo oltre 17 mila vittime.
Il 7 settembre la
Grecia fu colpita nuovamente, ad Atene, con circa 200 morti e 500
feriti. La prima scossa fu di 5,9 gradi della scala Richter, seguita da
una seconda altrettanto violenta, e da scosse ritenute di assestamento
focalizzate sui 4 gradi. In quei giorni le autorità si premurarono di
avvertire: “Non ci sono legami con il cataclisma turco”.
Il 21 settembre 1999 un sisma di 7,3 gradi della scala Richter colpì Taiwan. I morti furono circa 2.500.
Il 30 settembre 1999 fu colpito il Messico. Magnitudo 7,4. I morti furono meno di 40, ma solo perché la zona non era densamente abitata.
A
seguire, terremoti di magnitudo superiore al 5° grado Richter si
diffusero a macchia d’olio su tutto il pianeta, anche nei mesi
successivi.
3 novembre 1994:
eclissi totale di Sole. Visibile completamente dalla Bolivia. La durata
totale fu di 4 minuti e 23 secondi. Nel cono d’ombra rientrò tutta
l’America Latina, la parte a sud dell’Oceano Atlantico, una striscia del
sud Africa e l’Oceano Indiano.
Il 15 novembre 1994 uno
tsunami causò 78 vittime a poca distanza da Manila, nelle Filippine. Il
sisma era stato di 7,1 gradi della scala Richter con epicentro sulla
costa dell’isola di Mindoro.
Dal 26 novembre,
in Australia iniziò uno sciame sismico che si concentrò fino al 29 ma
continuò nei mesi successivi, coinvolgendo le regioni occidentali, da
York a Mytle Creek. Alla cosa venne data relativa importanza, poiché i
movimenti tellurici avevano una magnitudo molto bassa, e sempre
inferiore ai 4 gradi della scala Richter.
11 luglio 1991:
eclissi totale di Sole, nota come la più importante e ultima del secolo
scorso, della durata di 6 minuti e 53 secondi. Visibile pienamente
dalle Hawaii e dal Messico. Il cono d’ombra coinvolse l’Oceano Pacifico e
alcune zone dell’America settentrionale, attraversando l’America
centrale e l’America del sud e terminando sul Brasile. Sembra che non ci
sarà un’eclissi totale così lunga fino al 13 giugno del 2132.
L’eclissi
raccolse migliaia di persone soprattutto in Messico, grazie alla
profezia Maya che, in coincidenza con quella data, previde l’inizio di
accadimenti che avrebbero dato luogo ad una nuova epoca nell’assetto
mondiale.
Il 28 giugno 1991 un
terremoto di Magnitudo 5,6 aveva fatto tremare il sud della California e
la Sierra Madre, uccidendo due persone e ferendone un centinaio. Nei
giorni successivi i terremoti si susseguono a catena, sempre tra la
California e il Messico centrale, in quella che è notoriamente una zona
ad alta densità sismica.
Il 7 luglio 1991 l’ultimo sisma consistente della serie, di magnitudo 4.0, con epicentro in Sierra Madre.
Intervistato
da Channel News Asia nell’aprile del 2009, in occasione dell’imminente
eclissi solare del successivo 22 luglio, il professor Kerry Sieh del
Singapore’s Earth Observatory sosteneva che “Negli ultimi 110 anni o giù
di lì, ci sono stati circa 85 terremoti molto grandi e solo due di
questi si sono verificati lo stesso giorno di un’eclissi. E anche in
quel caso si trattava di un’eclissi parziale, non di eclissi totale. Si
sono inoltre verificati in un luogo diverso rispetto a quello
interessato dall’eclissi”.
La teoria è che il Sole esercita una particolare forza di gravità sul nostro pianeta e quando la Luna si interpone tra Terra e Sole questa attrazione viene interrotta o comunque influenzata e
nella parte che rimane in ombra si verifica un cambiamento termico e di
pressione per cui l'aria che si raffredda rapidamente (di circa una
decina di gradi) diventa più pesante e scende verso il basso e determina
un'innalzamento della pressione.
Queste
differenze tra zona in ombra e zona illuminata provocano un forte
squilibrio e fanno si che si crei il terremoto (o un'eruzione vulcanica)
nelle immediate vicinanze del cono d'ombra.
L'effetto
non è detto che si verifichi proprio nello stesso momento dell'eclissi
ma può verificarsi anche un po' prima o nelle settimane successive.
Purtroppo
una soluzione all'enigma iniziale, ovvero se possiamo prevedere i
terremoti ancora non c'è o comunque le previsioni sono possibili ma
molto molto imprecise.
In
molti siti ho letto che il terremoto era stato previsto (e guarda caso
il governo da poco tempo ha tolto i finanziamenti in caso di calamità)
ma in una zona molto vasta, quindi impossibile annunciare al mondo la
predizione altrimenti si sarebbe allarmato tantissima gente inutilmente.
Penso che i Maya (che nel loro calendario avevano previsto l'eclissi), avessero ragione, il loro motto era "così in cielo e così in terra".
Dopo
tutto questo voglio concludere dicendo che, dopo questa brutta
esperienza da me stessa vissuta credo che, in prossimità del prossimo
eclissi (13 novembre 2012) non dormirò sonni tranquilli per la paura che
si inneschi nuovamente questa bomba ad orologeria che sta sotto a
nostri piedi.
Antonella Balboni - Astrofili Centesi
Fonte: Terra Real Time
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