mercoledì 24 novembre 2010

Allineamento Sole - Venere - Terra - 1

Nella prima parte si era menzionato di come Venere allineandosi tra la Terra e il Sole contribuisse a generare scompensi tellurici e vulcanici nelle aree più sensibili dal punto di vista sismico e vulcanico tramite il fenomeno delle “correnti di campi allineati” descritte da Alfvén. Seguendo la direzione dei campi magnetici indotti, le correnti elettriche si muovono efficientemente, come su linee di trasmissione, attraverso le ampie distanze dello spazio interplanetario, interstellare e intergalattico. Anthony Peratt, specialista del Plasma, nel suo libro di testo The Physics of the Plasma Universe, inizia la descrizione delle correnti di campi allineati con questa panoramica: “…campi elettrici allineati lungo la direzione del campo magnetico accelerano liberamente le particelle. Elettroni e ioni sono accelerati in direzioni opposte, originando una corrente lungo le linee del campo magnetico.”

Donald Scott, professore di ingegneria elettrica in pensione, non va per il sottile parlando della scarsa conoscenza dei fenomeni elettrici di certi astrofisici: “Ogni studente di fisica che abbia sentito parlare di carica elettrica e campi elettrici sa che la maniera più semplice per accelerare delle particelle cariche è di applicare loro un campo elettrico." Viene spontaneo dedurre che Venere non possiede un grande campo magnetico, tuttavia sebbene non ne possieda uno intenso come quello terrestre, tramite quello solare nella quale è praticamente immerso e tramite quello che già possiede sebbene sia molto debole il fenomeno delle “correnti di campi allineati” si verifica comunque, anche grazie a 2 particolari fattori che vanno ad incidere particolarmente su tali fenomeni. Il primo è l’influenza del Vento Solare, un flusso costante di particelle cariche che a seconda dell’aumento e della diminuzione dell’attività solare diventa più debole o più intenso con significativi effetti sul campo magnetico planetario. Una serie di brillamenti possono espellere grandi quantità di particelle cariche andando seriemente a influire sulle correnti dei campi allineati.

L’altro motivo consiste nel fatto che Venere, similmente ad una cometa presenta una gigantesca coda costituita da ioni che si estende abbastanza lontano da solleticare la Terra quando i due pianeti sono allineati col Sole. “Non mi aspettavo di trovarla”, dice un membro del team, Marcia Neugebauer del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, California. “E’ un segnale veramente molto forte, e non c’è dubbio che sia reale”. Il Pioneer Venus Orbiter della NASA aveva scoperto per primo la coda nei tardi anni ’70. Intorno ai 70.000 chilometri dal pianeta, la navicella spaziale ha rilevato esplosioni di calore, ioni energetici, o plasma. La coda esiste perché gli ioni dell’atmosfera superiore di Venere sono bombardati dal vento solare, un flusso di plasma che soffia fuori dal Sole. Ma ora l’Osservatorio Solare Europeo (SOHO), un progetto parzialmente sponsorizzato dalla NASA, ha mostrato che la coda si estende per qualcosa come 45 milioni di chilometri nello spazio, più di 600 volte più lontano di ogni altra conosciuta.

Se consideriamo che il campo magnetico terrestre negli ultimi secoli si è particolarmente indebolito e il polo nord ha cominciato a spostarsi in direzione della Russia accelerando la velocità di movimento, mentre nel contempo nell’Emisfero Sud si è formata una sorta di falla nel campo magnetico terrestre meglio nota come Anomalia del Sud Atlantico, scopriamo che la Terra potrebbe essersi maggiormente esposta a questo genere di interferenze elettromagnetiche. La Terra è composta di atomi, e gli atomi di per se sono composti di neutroni e protoni, con minuscoli elettroni che ruotano attorno al nucleo centrale. I Protoni sono composti da carica positiva,gli Elettroni invece sono composti da carica negativa, mentre i neutroni nonostante siano simili ai magneti non hanno carica. Protoni, elettroni e neutroni si comportano come dei microscopici magneti che tendono ad allineari costantemente con le variazioni del campo magnetico terrestre. I moti tettonici e convettivi del campo magnetico terrestre sono strettamente collegati all’orientamento del campo magnetico terrestre e un suo indebolimento o variazione comporta delle variazioni anche su di essi generando terremoti ed eruzioni vulcaniche. Il forte indebolimento che il campo magnetico ha subito in questi ultimi decenni potrebbe essere alla reale causa dell’aumento dell’attività sismica e vulcanica che si stà avendo da un po di decenni a questa parte, specie se stimolata da allineamenti planetari come quello di Venere ma anche non solo. Guardiamo come sono andate le cose in questi giorni quando Venere era allineato con la Terra e il Sole.

Nella prima parte avevamo constatato che vi era stato un forte tsunami nell’area di Sumatra, accompagnato da un aumento dell’attività vulcanica del vulcano Merapi mentre ben altri 10 vulcani in tutta l’Indonesia era stato segnalato lo stato di allerta. In seguito l’attività vulcanica e sismica hanno continuato ad aumentare in modo significativo per altri giorni con effetti a dir poco da brivido in quanto numerosi vulcani hanno cominciato a dar forti segnali di risveglio. Tra il 31 ottobre invece diverse aree del pianeta sono state colpite da una serie di forti precipitazioni che hanno avuto la peculiarità di essere state particolarmente intense nello stesso periodo di tempo. Nel Veronese,come nelle aree di Padova e Treviso a causa delle piogge dei giorni precedenti le alluvioni hanno causato migliaia di sfollati.

In Germania invece sempre nell’arco dello stesso arco di tempo(questione di ore) si sono aperte 2 voragini a Schmalkalden, dove nessuno è rimasto ferito ma sono state evacuate 23 abitazioni. Dall’altra parte del mondo invece, in Brasile,sempre a causa di piogge particolarmente intense un’enorme area portuale è letteralmente sprofondata in mare. Tutto questo avvenuto proprio i primi di novembre mentre pochi giorni più tardi, sempre a causa di piogge abbondanti, nell’area di Feltre, Belluno, Veneto, davanti alla stazione si apriva una voragine profonda 4 metri, la quale avrebbe potuto tranquillamente inghiottire una macchina.

In quegli stessi giorni, il Grismvotn,in Islanda, ha cominciato a farsi sentire aumentando la sua attività al punto che sembrava fosse in procinto di eruttare, sono stati segnalati un aumento dei tremori e una scossa di 3.4 della scala Richter,e la temperatura del suolo nell’area del vulcano ha cominciato a salire causando la fusione del ghiaccio soprastante. Anche il Rainier, nel Nord America, ha cominciato a far sentire un aumento dell’attività sismica, anche se fortunatamente l’eruzione non c’è stata mentre dall’altra parte del mondo contrariamente il Merapi aumentava l’intensità della sua attività e altri 2 vulcani, l’Egon,nell’area di Maumere Bay,e il Dukono,situato al nord dell’isola di Halmahera, entravano in allerta a causa dell’aumento della loro attività. Arriviamo al 7 novembre e il Merapi continua ad intensificare la sua attività al punto che l’eruzione viene definita la più potente dal 1872, nel frattempo il vulcano Bulusan nelle Filippine incrementa, la sua attità eruttando una colonna di ceneri all’altezza di 600 metri. In Nigeria invece, un vulcano della quale si sa poco ma che non presentava eruzioni da 840.000 anni, detto Biu, entra in eruzione causando la morte di 2 persone e contaminando le risorse idriche della regione.

Si passa al 9 novembre e l’attività del vulcano Semeru,isola di Java, continua ad aumentare accompagnata da tremori sismici ed emissione di lava mentre l’attività del vulcano Bulusan continua ad aumentare cominciando ad espellere ceneri e vapori e spingendo all’evacuazione 80.000 persone. Gli effetti dell’aumento dell’attività vulcanica e sismica sono ormai più che evidenti, e non è un caso che periodi di intense perturbazioni atmosferiche si verifichino anche in concomitanza con un aumento dei fenomeni sismici e vulcanici. Con ciò non si vuol dimostrare che IN TUTTO il mondo quando la Terra si allinea con Venere e il Sole, si verifichino forti aumenti dell’attività sismica, ma solo nelle aree particolarmente sensibili a tali fenomeni sismici e tettonici che non saranno mai uguali alle precedenti.

Fonte: Altrogiornale

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