giovedì 19 novembre 2009

Articolo Silvestri sul Riformista del 6 novembre 2009








2012, mai dire Maya


Apocalisse da 200 milioni di dollari


EMMERICH. Il regista dei distruttivi “Independence Day” e “The


Day After Tomorrow” ci ha ripreso gusto. «È l’ultima volta», giura.


Non crede alla profezia, ma nel film collassano Casa Bianca



e San Pietro. Non La Mecca: «Potevo beccarmi una fatwa».



di Michele Anselmi


Bisogna riconoscere che il titolo migliore l’ha fatto il mensile di cinema Ciak. Dice, con una punta d’ironia che del resto appartiene anche al filmone di Roland Emmerich: “Mai dire Maya”. Perfetto, trattandosi di apocalittica profezia, appunto elaborata dal calendario che fu dell’antica popolazione mesoamericana, secondo la quale il 21 dicembre 2012 finirà il mondo così come noi lo conosciamo. Tutta colpa del tredicesimo ciclo terrestre: terminato il quale, zac!, scatta quello che gli anglosassoni chiamano Global Doomsday Event. S’intende: trattasi di cinema hollywoodiano, del più puro filone catastrofico, un mix di prodigiosi effetti speciali, nozioni pseudo scientifiche e scene di massa, per un budget di circa 200 milioni di dollari. Capirete che, a questi livelli, non si può fare cilecca al box-office. Né tanto meno, farsi fregare dai pirati informatici. Così 2012 esce lo stesso giorno in tutto il pianeta, cioè il 13 novembre, venerdì prossimo. Gigantesca l’operazione di marketing congegnata dalla Columbia, in modo da prendersi tutto il tempo necessario per far fruttare ai botteghini il kolossal del regista tedesco esperto in “end of the world!, prima che, a gennaio, la Fox risponda per le rime con l’atteso Avatar di James Cameron.


A dirla tutta, il cineasta di Indipendence day aveva promesso di smetterla col genere dopo The day after tomorrow, ma il disaster movie tira, il mito di Armageddon s’arricchisce di infinite variazioni e gli ultimi film sul tema, da Cloverfield a Segnali dal futuro, non è che fossero proprio granchè. Quel furbacchione di Emmerich deve aver pensato, anzi l’ha proprio confessato: “Non potevo permettere che il film lo facesse qualcun altro. Farò 2012, ma in maniera così grandiosa da esaurire per sempre la mia voglia di fare film del genere. Non ci ricascherò più”. Vai a sapere se è vero. Per intanto annuncia la svolta: incassato il prevedibile successo planetario di 2012, tornerà nella natia Germania a girare una storia completamente diversa, Anonymous, per far luce sul mistero creativo di Shakespeare ( fu veramente lui a scrivere le opere che gli vengono attribuite?).


Naturalmente è consigliabile non prendere sul serio né 2012, né la conturbante profezia Maya – per alcuni studiosi “un armonica convergenza di idiozia e ignoranza” –  che ha fatto da spunto alla sceneggiatura firmata da Emmerich insime ad Harald Kloser. Del resto è il regista stesso a sorriderci un po’ sopra: “Crederci? Diciamo che oscillo: trovo affascinante sul piano drammaturgico ed emotivo una profezia del genere, ma poi la mia natura scientifica finisce con l’escludere la possibilità che la fine del mondo arrivi così. Certo è che il pianeta sta andando in malora, se non ci diamo una regolata, non fermiamo l’inquinamento, le guerre di religione, la paura che cresce, qualcosa di brutto succederà abbastanza presto”.


Al gore permettendo, ci si augura non del 2012: ma i blockbuster , per divertire allarmando, prediligono date ravvicinate, così da situare il cataclisma in un futuro prossimo venturo, tra oggetti, vestiti, case, panorami familiari. E intanto sui diversi trailer, sempre più impressionanti nel mostrare la devastazione, risuano con toni tonanti, moniti quasi biblici, del tipo “ Ovunque siete, in qualunque cose credete, stiamo per riunirci tutti”.  Oppure:”La scienza l’ha confermato, ma non avremmo mai immaginato”. Brrr!


Chiaro che “2012”, per mantenere le promesse, non si risparmia nulla. E non risparmia nulla: crollano San Pietro e la Casa Bianca, il Cristo di Rio de Janeiro va in briciole,  Manhattan (un classico) è inghiottita dai flutti, Los Angeles sprofonda nelle voragini e i grattacieli s’accartocciano in serie, per non dire della torre Eiffel. Tutto,tranne La Mecca: “Non si sa mai. Puoi far crollare i simboli cristiani, ma quando si tratta dell’Islam basta un niente e ti becchi una fatwa”, s’è giustificato il regista. Del resto, pur ammirando il Papa tedescco, che non ha fatto morire. Emmerich si professa vicino al buddismo, “dove non esiste un dio vero e proprio e la spiritualità si misura con l’esistenza, la pratica di vita”.


E tuttavia un risvolto religioso, che si confronta con la fede, incombe su 2012: l’idea di un nuovo Diluvio Universale (per colpa di un cruciale allineamento di pianeti) che mette i governi, consapevoli da tempo di quanto sta per succedere, nella condizione di scegliere, novelli Noè senza scrupoli, chi salvare e chi no. Pochi e ricchi i privilegiati destinati ad essere evacuati via astronave, e tra questi non c’è di sicuro la famigliola del protagonista John Cusack. Classico eroe per caso, l’attore di Altà infedeltà fa uno scrittore fallito che si mantiene guidando limousine dopo un divorzio che l’ha lasciato a terra. L’inizio della fine del mondo lo sorprende nel parco di Yellostone insieme ai figlioletti e non gli sarà facile recuperare la moglie,in un crescendo di prove tremende, tra tsunami ed eruzioni, nel tentativo di farla franca. Pensare che Woody Harrelson, nei panni del profeta verde Charlie Frost, una sorta di moderna Cassandra, aveva previsto tutto.



 


Business ed effetti collaterali


dell’industria catastrofica



21 12 2012. Scettica la scienza, però c’è chi, come lo studioso Di Veroli, profetizza


gravi danni ai sistemi di comunicazione. Lo psicologo Silvestri, autore


di “2012, Pianeta X”, avverte: «Chi alimenta queste fobie lo fa per soldi».


di Antonello Guerrera


Se fossimo ancora al tempo dei Maya, il 21 dicembre 2012 sarebbe il giorno in cui termina il sesto ciclo del calendario della civiltà mesoamericana (ogni ciclo dura 144mila giorni, ossia circa 400 anni). Ma per alcuni catastrofisti, nonostante la tradizione mesoamericana individuasse nella fine di un ciclo anche l’inizio di una nuova era, in questa data dovrebbe verificarsi un cataclisma. L’ennesima profezia che andrà clamorosamente a vuoto?


L’ipotesi è meno fantascientifica di quanto possa sembrare. Il problema è che nel 2012 sembrano concentrarsi particolari congiunture astronomiche per alcuni catastrofiche. La teoria più gettonata tra web, fantasiosi e alcuni studiosi, seppur smentita dalla maggior parte della scienza internazionale, è più o meno questa: intorno a novembre_dicembre del 2012 si verificherà un particolare allineamento galattico tra sole e pianeti. In queste condizioni, una eventuale tempesta solare che investirà il pianeta sarebbe molto più potente del solito, coinvolgerebbe satelliti e altri apparati elettronici che andrebbero in avaria,creando così serissimi scompensi ai sistemi di comunicazione mondiale. “E per ritornare alla normalità, dovesse accadere una cosa simile, ci vorrebbero anni. Torneremmo a vivere in un’epoca del passato”.


A dichiararlo è Massimiliano Di Veroli, imprenditore e studioso di Kabbalah e scienze esoteriche. Che aggiunge un’altra ipotesi piuttosto inquietante: “La temppesta solare potrebbe innescare l’inversione della polarità terrestre. Un fenomeno che, ovviamente, non avviene dall’oggi al domani. Ma questo potrebbe anche causare una concentrazione di diversi cataclismi naturali e un forte abbassamento della temperatura. Oltre a far scoprire nuove stelle e nuove galassie e intravedere anche il famoso dodicesimo pianeta, il “Pianeta X”, il Nibiru dei sumeri”.


Su questo fantomatico pianeta lo psicologo Stefano Silvestri ha addirittura realizzato il dvd 2012, Pianeta X, Cerchi di Grano. Ciononostante, le sue previsioni sono più scettiche:”Potremmo giungere alla conoscenza di Nibiru anche prima del 2012 se mai esiste, ma non è scritto da nessuna parte che il suo avvicinamento alla Terra possa scatenare i cataclismi postulati negli ultimi anni”. Ma cosa c’entrano i cerchi di grano del suo libro con Nibiru, maya e il 2012? “ I cerchi sono sistemi di comunicazione riconducibili a altre forme di vita dell’universo”, dichiara Silvestri. “ Ma due di queste manifestazioni erano state erroneamente ricollegate ad un possibile ordine dell’universo dopo il dicembre 2012. Pure credenze. Non succederà nulla di catastrofico in quella data, ma certo qualcosa, soprattutto a livello di cambiamenti climatici, potrà cambiare”.


Il problema è che su esoterici e catastrofisti, le multi nazioni hanno capito che possono fare soldi a palate” aggiunge Silvestri. “ Tutte queste fobie sono ingiustificate. Da gennaio 2009 sono già usciti 9 film che trattano più o meno velatamente della fine del mondo, vedi 2012 di Emmerich, ma anche Segnali dal futuro con Nicholas Cage, Avatar, The moon e via dicendo. E’ un’industria che cerca di mettere paura alla gente e marcia su questi argomenti”. Isterismi di massa che certo, in un’epoca ipertecnologica cme quella moderna, stupiscono per il seguito che riescono ancora a generare. Ma non c’è nulla da salvare in questa corsa generalizzata al mistico? “Beh argomenti come questi hanno almeno un lato positivo: Nasa e altre organizzazioni ora spendono molto su come evitare tali cataclismi, senza contare gli investimenti militari di cui noi non sappiamo. E poi, altro che catastrofe. Dopo il 21 dicembre 2012 il mondo sarà migliore di oggi. I germi ci sono già: l’dea di risparmio energetico che sta prendendo piede tra la popolazione dmondiale e l’attenzione per l’ambiente”.


Ma questi annunci di morte e distruzione non rischiano di creare scompensi psicologici tra la gente? “Quello che noto nei casi che ho studiato”, rimarca lo psicoterapeuta Silvestri, “ è che di fronte a queste notizie scioccanti, alcuni soggetti subiscono inizialmente un primo ritiro della realtà, con conseguente crollo delle motivazioni. Se poi si è invischiati in gruppi religiosi fondamentalisti che veicolano queste assurde profezie, alcuni possono anche lasciare famiglia e sposarsi con altri delle stesse credenze. Ma la cosa più assurda è che, nonostante gli annunci apocalittici di questi gruppi si rivelino sempre fasulli, gli adepti no sembrano scemare. Anzi, nel corso degli anni, aumentano”.

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