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La
farina 00 è nociva. Dietro il suo aspetto
apparentemente innocuo, il suo colore candido e la sua consistenza così
vaporosa e leggera, si nasconde un vero e proprio
pericolo per la saluteumana.
Questa farina – diffusissima nei supermercati e comunemente usata negli impieghi casalinghi – si ottiene attraverso la
macinazione industriale del chicco di grano, che comporta l’
eliminazione del germe (ovvero
il cuore nutritivo del chicco, che contiene aminoacidi, acidi grassi,
sali minerali, vitamine del gruppo B e vitamine E)
e della crusca (la parte più esterna, particolarmente ricca di fibre). Tutto questo porta a un
impoverimento della materia prima: da questa macinazione si ottiene infatti una
farina raffinata, che si mantiene a lungo, ma risulta
terribilmente depauperata e
ricchissima di zuccheri.
Abbiamo chiesto al professor
Franco Berrino, ex direttore del
Dipartimento di medicina predittiva e per la prevenzione dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e consulente della Direzione scientifica, quali sono gli
effetti negativi dell’uso abituale di questo tipo di farina.
“
La farina 00 – come tutti i prodotti raffinati –
provoca un aumento della glicemia e il conseguente incremento
dell’insulina, fenomeno che nel tempo porta ad un maggior accumulo di
grassi depositati“.
Tutto questo si traduce quindi con un
indebolimento dell’organismo, sempre più soggetto a malattie di ogni tipo,
tumori inclusi.
Quali farine bisogna scegliere allora?
“
L’ideale – spiega Berrino –
è acquistare grano biologico dai nostri contadini (possibilmente il grano duro, che ha un contenuto più basso di zuccheri) e macinarselo da soli. In casa“.
Vi sembra impossibile? Niente affatto!
Sui siti di e-commerce esistono ormai tantissimi
rivenditori di piccoli mulini a pietra casalinghia costi relativamente contenuti (si va dai 300 ai 500 euro) che permettono di
macinare il grano in casa e
auto produrre farine sane e di qualità.
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In questo modo il chicco verrà semplicemente polverizzato
senza essere privato del germe e della crusca, elementi che forniscono sostanze preziosissime per il nostro organismo.
La
differenza tra una farina macinata a pietra e la 00 industriale è palpabile: la prima è granulosa e color sabbia, la seconda ha l’aspetto del gesso.
E per i fissati della
manitoba?
“
Essendo ricca di glutine – ha continuato il professor Berrino –
la
manitoba permette di ottenere pani e dolci più soffici e vaporosi, ma
poiché anche questa è una farina raffinata comporta gli stessi rischi
della 00 e va usata con moderazione“.
Insomma, il suggerimento è
consumare queste farine il meno possibile. Proprio come tutti i prodotti raffinati,
zucchero bianco incluso!
Attenzione poi al
pane integrale, o pseudo tale!
La maggior parte dei pani denominati integrali (specie quelli acquistati al supermercato) sono
composti da farina 0, cui viene
aggiunto un derivato della crusca, anche
questa privata delle sue sostanze più preziose e finemente rimacinata.
In breve, uno scarto raffinato di lavorazione industriale, che diventa
doppiamente nocivo per l’organismo umano.
Ma come possiamo riconoscerlo?
Il
pane integrale vero ha un colore scuro omogeneo (oltre
che un sapore completamente diverso), mentre quello ottenuto da farina e
crusca raffinate è sostanzialmente bianco (dato dalla 0 o 00), con
puntini scuri dati dalla crusca.
Insomma, se proprio non avete tempo e voglia di macinare il grano e produrre la farina in casa,
evitate almeno di acquistare il finto pane integrale o le
farine del supermercato, optando invece per
quelle macinata a pietra. Tra le più famose ricordiamo quelle del
molino Quaglia e
Marino, ma in realtà esistono ancora
piccoli molini a pietra semisconosciuti e sempre più rari, che vale la pena andare a cercare.
Verdiana Amorosi
Fonte:
Greenme