martedì 29 maggio 2012

Cosa mettere nello zaino in caso di emergenza

Riproponiamo parte di un post che abbiamo pubblicato nel passato ma che oggi può essere più che mai utile. Come preparare uno zaino "di emergenza",

ZAINO PER ADULTI

Borse e zaini è cosa normale vederli nelle scuole e nei college, poiché gli studenti portano ben 13 chili di libri, blocchi per appunti, porta pranzo, bottiglie di acqua ecc.

In uno scenario catastrofico questi versatili zaini hanno una particolare virtù a differenza del voluminoso e grande zaino da escursione con la struttura in alluminio per renderlo maneggevole nelle lunghe distanze, lo zaino standard è ideale per chiunque fugge da una catastrofe.

Zaino per adulti – oggetti non alimentari reperibili nei negozi per lo sport e il tempo libero

* Bussola
* Coltello multifunzione
* Materiale per escursionisti
* Binocoli
* Paio extra di occhiali da lettura / lente di ingrandimento
* Kit per l’igiene personale
* Tanica di plastica piegabile per acqua
* Purificatori dell’acqua
* Poncho con cappuccio
* Coperte / sacchi a pelo
* Specchietto da segnalazione
* Apriscatole universale
* Accendino al magnesio
* Torce con dinamo
* Fischietto da legare al collo

Abbigliamento comodo

* Cappello
* Occhiali
* Capi di vestiario e biancheria personale in cotone e lana

Zaino per adulti – materiale casalingo non alimentare

* Sapone
* Sacchetti di plastica
* Filtri da caffè
* Pronto soccorso / medicinali personali
* Nastro adesivo
* Corda della lunghezza di circa 7 metri molto resistente
* Cellulare e pc portatile con caricabatterie fotovoltaici

Zaino per adulti – generi alimentari casalinghi

* Carne di manzo essiccata e frutta secca
* Burro di arachidi
* Cioccolato fondente /razione K
* Integratori alimentari

Nuova forte scossa nel nord Italia

29 maggio 2012 - C'e stata una violenta scossa di terremoto che ha fatto tremare tutto il nord Italia intorno alle 09:00 l'epicentro localizzato nella pianura padana avvertita in Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Toscana, Piemonte Liguria per il momento non ci sono indicazioni sulla magnitudo ed epicentro aggiornamenti tra poco...


09:29 aggiornamento

29 maggio 2012 - Un nuovo forte sisma ha fatto tremare il nord Italia secondo i dati dell'Usgs( l'istituto sismologico americano) di magnitudo 5.8 Richter ad una profondita' di 9.6 km localizzato a 40 km NNO da Bologna,60 km E da Parma in Emilia Romagna,sia magnitudo che epicentro potranno essere soggetti ad aggiustamenti per i prossimi minuti
Usgs

Fonte: Terra Real Time 

mercoledì 16 maggio 2012

Geometria sacra

Il Mandala Sry Yantra sul letto del lago in Oregon


Nel mezzo del nulla, grazie ad un volo della Guardia Nazionale, si scopre un'enorme incisione nel terreno, sul letto di un lago asciutto in Oregon. Il pilota Bill Miller è stato il primo a vedere l'opera durante un sorvolo il 10 agosto 1990. La grande formazione era larga un quarto di miglia e si trovava a circa 70 km a sud est di Burns, in Oregon, nell'area conosciuta come Mickey Basin. Riportato dalle agenzie di stampa il 14 settembre, venne identificato come un antico simbolo Hindu. Lo Sri Yantra consisteva in 13.3 miglia di linee larghe ognuna 10 pollici e profonde tre pollici. Gli ufologi Don Newman e Alan Decker si recarono sul posto il 15 settembre 1990 e riportarono che il simbolo era inciso nel letto del lago a 3" di profondità. L'area non mostrava segni di tracce di orme o di pneumatici, anche se i pneumatici del loro mezzo avevano lasciato dei marchi profondi 1/4" sulla superficie. 


Fonte:altrogiornale

Intervista a Jamie Janover





Fonte:altrogiornale

Il sole e il clima - interazioni e previsioni



di Giovanna Bragadini

«Lentamente ma inesorabilmente, gli astronomi sono invitati allo studio dei cambiamenti climatici. Raramente sollecitati a partecipare al dibattito che solleva violente polemiche, gli specialisti del Sole nascondono sempre più difficilmente la loro perplessità sui risultati dell’IPCC che esonerano il Sole dal riscaldamento globale. Per gli esperti dell’IPCC il Sole è una “costante” nei loro calcoli, mentre gli astronomi la considerano una stella variabile… gli effetti retroattivi nonlineari e/o cumulativi dell’irraggiamento solare sul campo magnetico solare, sulla magnetosfera e atmosfera terrestre potrebbero influenzare il clima terrestre molto più di quanto si immagini oggi». Guillame Aulanier, Osservatorio di Parigi, 2009. Una serata con un argomento scottante: il ciclo di conferenze collecchiesi I venerdì dell’astronomia, sponsorizzato da Fermoeditore e Ottica Deneb, si è infatti concluso con il Prof. Stefano Sello (INRIC-Ricerca – H.A.S.O. Pisa – NASA-NOAA /SWPC) e la sua conferenza dal titolo “Il Sole e il clima: stato dell’arte delle ricerche moderne”.

Quali sono le connessioni fra il sole e il clima? L’attività solare è stata eccezionalmente alta nel XX secolo se confrontata con gli ultimi 400 anni: il flusso dei raggi cosmici galattici può influenzare il clima terrestre attraverso la formazione di nubi nella bassa troposfera, e durante i periodi d’intensa attività si riduce a causa dello scudo magnetico solare. In più, il ciclo solare attuale, il 24° (un ciclo dura 11 anni) è in ritardo e rappresenta una sfida per le idee e i paradigmi consolidati sulla dinamica solare. L’attuale riscaldamento globale è innegabile: ma come dev’essere interpretato? I cambiamenti climatici, per i quali si è rilevata una periodicità di circa 60 anni, fanno parte della storia del nostro pianeta: lo conferma la Paleoclimatologia, che ricostruisce il clima di epoche remote analizzando gli anelli degli alberi, i carotaggi dei ghiacciai, i sedimenti oceanici e altro. Le cause sono molte: tettoniche, astronomiche, atmosferiche (gas serra, riflettività solare dovuta a nubi, polvere vulcanica, calotte polari). I modelli climatici non tengono però conto dei cicli di 60 anni, rintracciabili in molti segnali naturali. Secondo alcuni modelli basati sulle dinamiche planetarie, il 60% dell’aumento di temperatura dal 1970 a oggi è infatti attribuibile a questa periodicità. E in base alle possibili combinazioni dei dati satellitari si può stimare anche un 65% dell’aumento di temperatura, dal 1980 a oggi, dovuto al contributo solare.

Di recente il riscaldamento ha subito un notevole ridimensionamento a causa della Niña – fenomeno ciclico associato alle temperature più fredde della norma nell’Oceano Pacifico Equatoriale, controparte del Niño, associato a una temperatura più alta della norma – che fra alti e bassi domina da oltre un anno. Il 2011 è stato il nono anno più caldo dal 1880, e ci si chiede cosa accadrà. Ci attende uno scenario bollente o la glaciazione? Purtroppo, sulla base dei dati e modelli attuali l’unica conclusione certa è che il pianeta se la caverà come sempre… con o senza di noi.

Fonte: altrogiornale

I vortici nascosti nel Mediterraneo

Il Giornale OnlineStudiando i neutrini a tremila metri di profondità, sono stati scoperti dei giganteschi vortici con dieci chilometri di diametro. Un evento inaspettato notato da ricercatori dell'Infn

di Stefano Pisani


La ricerca sui neutrini ha permesso la scoperta di vortici negli abissi del Mar Mediterraneo orientale, fenomeni del tutto inusuali alle grandi profondità a cui sono stati osservati. Grazie a un progetto di ricerca sui neutrini dell’ Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) è stato infatti possibile osservare per la prima volta nel Mediterraneo la presenza di catene di vortici marini alla profondità di oltre tremila metri: grandi strutture d’acqua del diametro di circa dieci chilometri, lentamente in moto alla velocità di circa tre centimetri al secondo. Come si legge su Nature Communications, la scoperta è opera di un gruppo di ricercatori dell'Infn di Roma e Catania e dei Laboratori Nazionali del Sud. Le misure oceanografiche svolte nell’ambito dell'esperimento Nemo (Neutrino Mediterranean Observatory), progetto che prevede la realizzazione di un apparato strumentale per la rivelazione su fondali oceanici del passaggio di neutrini di alta energia provenienti dallo Spazio profondo, hanno indagato il mar Ionio a una profondità di 3.500 metri.

"Lo scopo di Nemo – spiega Antonio Capone dell’ Infn – è riuscire a vedere il risultato delle interazioni dei neutrini, che sono particelle che interagiscono molto poco e quindi hanno bisogno di tanta materia per dare luogo a qualche evento che produca particelle elementari che provino il loro passaggio". I dispositivi dell’esperimento Nemo sono collocati in fondo al mare in modo che l’acqua funzioni da schermo rispetto ai raggi cosmici, le cui interazioni con la strumentazione potrebbero fornire dei falsi positivi mentre si dà la caccia ai neutrini. E' stata così posizionata una serie di strumenti per la misura delle correnti e della temperatura, raccogliendo lunghe serie temporali annuali di dati.

L’analisi di questi dati ha messo in luce la presenza di catene di vortici marini profondi che la comunità oceanografica non si attendeva in un bacino chiuso come il Mediterraneo. "Si tratta di vortici che a quella profondità non si sono mai visti. Potrebbero essere arrivati lì da lontano, come se fossero stati trasportati da una sorta di fiume sottomarino e in questo senso possono dirci qualcosa sia sull’acqua del luogo da cui provengono, sia sulle caratteristiche del clima che ha prodotto questi spostamenti, assumendo grande importanza nell’ambito dello studio delle variabilità climatiche del Mar Mediterraneo", aggiunge Angelo Rubino, oceanografo, che insieme ai suoi colleghi dell’ Università Ca’ Foscari di Venezia ha analizzato i dati di corrente, temperatura, densità, pressione delle acque osservate da Nemo. Ma se questi vortici sono assolutamente inediti per gli abissi del Mediterraneo, non lo sono per l’Atlantico, per esempio.

Quando le acque del Mediterraneo superano lo stretto di Gibilterra, infatti, si vanno a inabissare nell’Oceano Atlantico formando vortici lentiformi a circa 1.500 metri di profondità, perché le acque del nostro mare hanno una densità maggiore. "Un fenomeno di questo genere potrebbe essersi verificato anche nel caso del sistema Adriatico-Mediterraneo - spiega Giueppe Manzella, oceanologo dell’ Enea – durante lo scorso inverno, infatti, si sono formate nell’Adriatico delle acque più dense, che quindi tendono a inabissarsi verso il fondo del mare. Queste acque più pesanti , una volta uscite dal bacino Adriatico, probabilmente si sono disposte secondo una configurazione lenticolare, che solitamente è dello spessore di poche centinaia di metri, e hanno cominciato a ruotare per effetto della rotazione terrestre ma anche in seguito alla dinamica della stessa uscita dal bacino. Si tratta di fenomeni che, normalmente, possono sopravvivere qualche mese prima di disperdersi e che rappresentano per il mare un elemento di vitalità, dato che portano con sé delle quantità supplementari di ossigeno".

Di questi vortici, comunque, non è stata ancora chiarita l’origine: potrebbe essere locale, ma gli autori della ricerca non escludono un’origine remota legata a processi di instabilità fluidodinamica nelle acque dell’Adriatico, come è stato spiegato, o anche del Mar Egeo: questi processi darebbero appunto luogo a strutture rotanti e lentiformi in grado di percorrere centinaia di chilometri senza perdere le loro caratteristiche dinamiche e idrografiche.
 

mercoledì 9 maggio 2012

Un buco coronale espelle un flusso di particelle dirette verso la Terra

Un buco coronale sta espellendo un flusso di particele solari dirette verso la Terra, il cui impatto, previsto per il 9-11 Maggio, potrebbe aggiungersi agli affetti dell’espulsione di massa coronale (CME) in arrivo, aumentando la probabilità di una forte tempesta geomagnetica nel prossimo fine settimana. Il Solar Dynamics Observatory della NASA, ha immortalato questa immagine nelle prime ore di oggi: i buchi coronali, che in presenza del massimo solare sono dislocati lungo tutta la superficie del Sole, sono aree dove il campo magnetico globale si apre, permettendo ad una parte di atmosfera di ‘fuggire’.

Il deflusso del gas è proprio il vento solare. Le previsioni della NOAA stimano una probabilità del 40% di attività geomagnetica intensa non appena il flusso impatterà lungo il campo magnetico terrestre (a cui si sommerà la CME). Sarà necessario porre le dovute attenzioni ai prossimi giorni.
http://www.segnidalcielo.it/2012/05/sole-buco-coronale-espelle-un-flusso-di-vento-solare-diretto-verso-la-terra/

Fonte: Terra Real Time

Il cielo delle Canarie, dove le nuvole sembrano il mare


El Cielo de Canarias / Canary sky - Tenerife from Daniel López on Vimeo. Fonte: vimeo